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Ribelli a Tripoli, e ora?

Continuano i combattimenti. Mistero sulla sorte di Gheddafi. L'Egitto riconosce Cnt come legittimo governo

di Redazione

I ribelli entrano a Tripoli. Dopo cinque mesi di guerra, gli insorti libici hanno lanciato domenica l’assalto finale al regime di Muammar Gheddafi, al potere da 42 anni e sono riusciti ad entrare nella capitale.

La popolazione li ha accolti con feste e spari nelle strade. Preso il controllo di Piazza Verde, simbolo del potere. I ribelli controllerebbero ora almeno l’85% della città, ma i combattimenti continuano tuttora. ll colonnello Muammar Gheddafi infatti sembra continuare a resistere e resta il mistero su dove si trovi. Secondo fonti dei ribelli citate dalla Dpa, Gheddafi è ancora a Tripoli. Altre fonti ritengono si sia rifugiato a Sirte. Secondo fonti degli insorti  citate dalla tv al-Jazeera un carro armato è stato visto questa mattina uscire dal compound del colonnello, mentre il sito web dell’opposizione al-Manara, citando fonti dei ribelli, sostiene che Gheddafi sia nascosto all’interno dell’ambasciata del Venezuela a Tripoli. 

Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha chiesto a Dio la pace in Libia affermando che alcuni paesi europei e gli Stati Uniti stanno «demolendo» Tripoli con le bombe. «I governi democratici europei, non tutti e si sa quali sono, stanno praticamente demolendo Tripoli con le bombe», ha affermato Chavez, aggiungendo che «senza alcuna giustificazione» le bombe stanno cadendo su «case, scuole, ospedali e campi agricoli».

Per il presidente Usa Barack Obama «questa notte il movimento contro il regime di Gheddafi ha raggiunto un punto di non ritorno. Tripoli si sta liberando dalla morsa di un tiranno. Il regime di Gheddafi mostra segni che sta crollando. Il popolo libico sta dimostrando che la ricerca universale della dignità e della libertà è di gran lunga più forte del pugno di ferro di un dittatore». Per Obama immaginare quel che accadrà nel prossimo futuro è «semplice»: Gheddafi «deve prendere atto della
realtà, che non controlla più la Libia. Deve abbandonare il potere».

Sergio Romano sul “Corriere della Sera” commenta così la notizia della presa di Tripoli: «strana guerra, sappiamo chi l’ha perduta ma non sappiamo invece chi l’ha vinta» e quindi «nella migliore delle ipotesi il Paese ora sarà governato da una coalizione di opportunisti post-gheddafiani, lungamente complici di colui che ha dominato la Libia per 42 anni».

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