Mondo
Frattini: «Gheddafi: il suo tempo è scaduto»
Così il ministro degli Esteri ha commentato la situazione libica
di Redazione
“Il cerchio si sta stringendo intorno al compound del dittatore”. Così il minitro degli Esteri, Franco Frattini, descrive la situazione di queste ore in Libia intervistato da Unomattina su Raiuno. “Le nostre fonti – dice il ministro – ci dicono di un aeroporto vicino al controllo da parte dell’opposizione, il cerchio si sta stringendo intorno al compound del dittatore, tre figli sono stati arrestati e si assiste al moltiplicarsi degli atti di cecchinaggio”. Una situazione, prosegue Frattini, “che può portare a conseguenze disastrose se nelle prossime ore Gheddafi non comunicherà la decisione di arrendersi e di consegnarsi”. “Non vedo rischio di guerra civile”, afferma inoltre Frattini, sottolineando che “l’unico rischio vero sono i mercenari non libici”. In un’altra intervitsta (a Sky) il ministro ha detto che per il colonnello libico Muammar Gheddafi “il tempo è scaduto” e “non ci sono alternative alla resa”. Quanto ai connazionali, Frattini ha ricordato che “gli italiani di Tripoli sono stati evacuati nei primissimi giorni dell’inizio della crisi e non ci sono italiani in pericolo”. L’unica strada possibile per il Colonnello, ormai, ha spiegato Frattini “è quella della giustizia internazionale. Che lo rispetterà e non farà rappresaglie sulla sua vita”. “Se avesse accettato di abbandonare il potere alcuni mesi fa – ha aggiunto – avremmo potuto valutare l’idea di un possibile salvacondotto, come era stato fatto”. “Se Gheddafi continuerà a incitare alla guerra civiile – ha detto ancora Frattini – lui e solo lui sarà responsabile di un drammatico bagno di sangue che tutti dobbiamo cercare di scongiurare”. Dal ministro poi un “appello molto forte a coloro che hanno combattuto per la libertà, non devono fare ai loro oppositori quello che Gheddafi voleva fare ai ribelli. Niente saccheggi, niente rappresaglie, dignità per i prigionieri. Questo segnerebbe un buon inizio per la nuova Libia”. Quanto alle iniziative della comunità internazionale, Frattini ha elencato gli appuntamenti in programma: “Questa settimana avremo una consultazione con gli Stati Uniti e con i principali Paesi del Gruppo di Contatto, per cominciare ad affrontare da subito il dopo Gheddafi. La prossima settimana, un appuntamento dei ministri degli esteri europei in Polonia”. L’Italia, ha assicurato il ministro, “è già attiva. Abbiamo inviato un team a Bengasi che sta collaborando per la ricostruzione, quindi infrastrutture, energia, la riapertura dei pozzi petroliferi. Tecnici Eni sono già al lavoro per valutare come riattivarli” Poi “addestramento e formazione, attività che l’Italia è pronta ad assumersi”.
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