Welfare

Osapp: «E’ emergenza. Serve anche la protezione civile»

L'Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria scrive al premier

di Redazione

”Valutare l’opportunita’ di intervento della protezione civile in ambito penitenziario e a supporto del personale e degli assetti organizzativi gia’ esistenti e in questo momento in grave affanno”.

E’ la proposta avanzata dall’Osapp, Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria. In una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al ministro della Giustizia Nitto Francesco Palma e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, l’Osapp ha chiesto che la valutazione dei rischi e dei gravi episodi, suicidi, risse e aggressioni, che si stanno verificando negli oltre 200 istituti penitenziari italiani, sia effettuata nell’ambito della Commissione Nazionale prevista dall’articolo 9 della Legge 225/1992, quale organo consultivo e propositivo del Servizio nazionale della protezione civile.

”I poteri straordinari per l’edilizia penitenziaria conferiti al capo dell’amministrazione penitenziaria, quale commissario delegato – si legge nella lettera a firma del segretario generale dell’Osapp Leo Beneduci – seppure ragguardevoli e di notevole utilita’, non possono garantire da soli la salvaguardia dell’incolumita’ fisica, del lavoro e persino della mera dignita’ umana di chi opera e di chi vive all’interno degli istituti penitenziari, tenuto conto che e’ in piena ripresa il trend di crescita della popolazione detenuta (67.038 presenti per 45.647 posti) mentre stanno diminuendo in maniera preoccupante gli operatori penitenziari presenti, in particolare di polizia penitenziaria”.

”Ferma restando l’esigenza irrinunciabile delle riforme del sistema penitenziario, delle pene e della stessa polizia penitenziaria – conclude Beneduci – in questo momento, l’intervento della protezione civile all’interno degli istituti di pena potrebbe contribuire a ridurre i livelli di rischio per gli operatori e per l’utenza penitenziaria, restituendo sicurezza ai cittadini e nuova funzionalita’ al sistema penitenziario per quanto riguarda il produttivo reinserimento sociale dei detenuti”.

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