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Arci: da Cassazione maggiore sicurezza per lavoratori

L'associazione plaude alla sentenza della Corte che vieta l'espulsione se il lavoratore è precario

di Redazione

”Una sentenza giusta e corretta, che introduce maggiore sicurezza e uguaglianza anche per i lavoratori stranieri. Sarebbe incomprensibile chiedere ai lavoratori stranieri di mantenere una stabilita’ lavorativa che ormai il mondo del lavoro non assicura piu’ a nessuno”.

Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci, commenta cosi’ la sentenza della Cassazione secondo cui se l’immigrato, scaduto il permesso di lavoro stagionale dimostra di aver avuto nell’arco di un anno piu’ contratti di lavoro precario, non puo’ essere espulso.

”C’e’ un principio positivo che la sentenza afferma -aggiunge Miraglia- relativa alla stabilita’ del soggiorno, cioe’ al fatto che lo straniero sia stato presente in Italia per un anno, che non e’ riconducibile solo alla continuita’ del lavoro. La Cassazione ritiene che si debba risconoscere un avvio di inegrazione, anche se il lavoro viene perso e riconquistato con ‘buchi’ di disoccupazione”.

”Mi pare un principio sacrosanto -conclude il responsabile immigrazione Arci- se si considera che oggi il mercato del lavoro e’ molto meno stabile di quanto lo fosse anni fa”. 

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