Quasi ai minimi storici. Secondo il National Snow and Ice Date Center dell’Università di Colorado Boulder i ghiacci dell’Artico hanno raggiunto il 9 settembre l’estensione minima per il 2011 di 4,33 milioni di chilometri quadrati, il minimo per quest’anno e il secondo peggior “risultato” dal 1979.
Ogni anno la calotta del Polo Nord si scioglie e si riforma in un ciclo annuale che ha il punto più alto nel tardo inverno e il più basso alla fine dell’estate.
Una nota non positiva quella che arriva dai dati dell’Università americana secondo le organizzazioni ambientaliste. ‘«Quanto sta accadendo nell’Artico non comporta conseguenze solo per gli orsi polari o per l’ecosistema locale, ma per il mondo intero. Un’estate senza presenza di ghiacci nell’Artico, infatti, puo’ destabilizzare il clima globale” sottolinea Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, mentre l’associazione ambientalista e’ in missione nell’Artico a bordo della nave rompighiaccio Arctic Sunrise per studiare lo stato di salute dei ghiacci»
«’Dobbiamo rapidamente ridurre l’emissione dei gas serra e passare a fonti energetiche pulite e rinnovabili, se vogliamo restituire al Pianeta qualche possibilita’ di conservazione» continua in una nota Boraschi. Till Wagner, scienziato del Polar Ocean Physics Group dell’Universita’ di Cambridge, in viaggio sull’Arctic Sunrise, aggiunge: «Cio’ che stiamo osservando e’ uno sconcertante ritrarsi dei ghiacci»
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.