Mondo

La cooperazione cresce ed è sempre più rosa

Gli operatori sono in crescita, così come le organizzazioni. Le donne cooperanti sorpassano gli uomini

di Redazione

La cooperazione internazionale made in Italy cresce, nonostante la crisi e il venir meno dei fondi del ministero Afferi esteri. A rivelarlo è il rapporto dell’osservatorio Siscos relativo al 2010, che sarà presentato il 9 novembre a Roma presso la Sala della Provincia.

Gli operatori italiani impegnati in progetti di cooperazione internazionale all’estero sono in aumento: hanno raggiunto quota 7194, suddivisi in 6404 operatori con contratto di collaborazione e 790 con contratto stipulato con il Mae. Aumenta quindi il precariato nel mondo delle ong, segno anche di un venir meno dei contratti garantiti dal Ministero e dalla dimunizione di fondi pubblici.

Ma il settore non è in crisi. Tutt’altro. Gli enti che hanno progetti all’estero sono aumentati in questi anni del 14,2%, passando dal 253 del 2007 a 289 nel 2010. Un numero che comprende sia le organizzazioni che hanno ottenuto l’ideoneità del Mae che associazioni di solidarietà internazionale.

La maggior parte degli enti è di piccole dimensioni: il 62% ha meno di dieci espartiati. Le grandi organizzazioni (con più di 100 espatriati) sono 18 e impiegano il 50% degli operatori.

La cooperazione internazionale attrae e impiega più donne che uomini negli ultimi tre anni le operatrici sono aumentate del 25% arrivando a quota 3754 e il 2010 è stato decisivo nel sorpasso: se dieci anni fa rappresentavano il 42% dei cooperanti, ora sono il 52%.

Per quanto riguarda le aree geografiche di intervento, i Paesi in cui la cooperazione è più sviluppata si trovano in Africa, a seguire , ma a distanza, l’Asia e l’America Latina.

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