Mondo
Decapitata una donna accusata di stregoneria
73 le decapitazioni del 2011. Amnesty a settembre aveva chiesto una moratoria
di Redazione
Una donna saudita è stata decapitata oggi dopo essere stata accusata di praticare atti di stregoneria, vietati nel regno conservatore. Lo rende noto il ministero degli Interni di Riad. Amina bint Abdulhalim Nassar è stata giustiziata nella provincia settentrionale di Jawf per aver “praticato stregoneria e magia”, ha detto il ministero in un comunicato rilanciato dall’agenzia di stampa statale Spa.
Non ci sono dati esatti su quante donne sono state giustiziate nel regno, ma un’altra è stata decapitata a ottobre per aver ucciso il marito dando fuoco alla sua abitazione. Quest’anno sono 73 le decapitazioni eseguite in Arabia Saudita.
A settembre Amnesty International ha chiesto una “immediata moratoria sulle esecuzioni” nel regno, dove 140 persone sono condannate a morte. Il gruppo per i diritti umani ha detto che l’Arabia Saudita è uno dei pochi stati che lo scorso dicembre ha votato contro la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che chiedeva una moratoria mondiale per le esecuzioni.
Stupro, omicidio, apostasia, rapina a mano armata e traffico di droga sono tutti reati puniti con la pena di morte in base a una stretta interpretazione della sharia islamica in Arabia Saudita.
Secondo i dati diffusi da Amnesty, nel 2010 sono stati giustiziate 27 persone in Arabia Saudita, mentre nel 2009 erano state addirittura 67.
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