Mondo

Il trucco della Svizzera

Scende il franco, incomincia la bufera monetaria

di Redazione

Benvenuti nella guerra globale delle valute. Le banche centrali di Stati Uniti, Europa, Svizzera, Giappone, Brasile e Cina sono tutte attivamente impegnate ad indebolire la propria moneta per favorire le esportazioni. E così a sorpresa la Banca Nazionale Svizzera alle ore 09,00 del 6 settembre ha deciso di alzare il tasso di cambio dell’euro-franco da 1,10 a 1,20 e ha dichiarato di essere disposta ad acquistare una quantità illimitata di euro a qualunque costo. La decisione di svalutare il franco del 10% allenta la pressione sugli esportatori svizzeri, i negozi ed il turismo che hanno sofferto per la forza della propria moneta. Già nel 2010 la BNS era intervenuta per arginarne l’ascesa ma l’operazione si era conclusa senza risultati e con pesanti perdite per quasi 20 miliardi di franchi.

Coloro che recentemente avevano cercato rifugio nella valuta d’Oltralpe di colpo si sono ritrovati peggio di prima ottenendo la conferma che anche il franco, moneta ritenuta “il porto sicuro” per eccellenza, non è che denaro di carta gestito dai banchieri centrali, ora per di più ancorato all’euro dei paesi circostanti in una unione monetaria a rischio disintegrazione.

Gli investitori di tutto il mondo si chiedono dove possono parcheggiare i loro soldi senza che questi perdano di valore. Poiché ora non è il reddito che si sta cercando bensì la sicurezza, l’unica risposta rimasta è nell’oro. Ma allora perché dopo l’annuncio della BNS l’oro è sceso di 60 dollari in pochi minuti anziché salire? Una reazione che ha sorpreso tutti in quanto ritenuta una risposta illogica e contraria al movimento che avrebbe dovuto fare. Non è che i banchieri centrali stanno preparando un bello scherzo a chi ora cerca rifugio nei metalli preziosi? La svalutazione del franco non riguarda solo la Svizzera, quello che stanno cercando di fare è di deviare il flusso dei capitali internazionali. Siamo diretti nell’occhio del ciclone della tempesta valutaria?

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