Non profit

Acli: “L’italia rinunci all’acquisto”

All'associazione non bastano le aperure del ministro della Difesa su una possibile diminuzione del numero di caccia da acquistare

di Redazione

«Le Acli ribadiscono la richiesta al Governo di non perfezionare il contratto di acquisto dei cacciabombardieri F35, e invitano a destinare le ingenti risorse che verrebbero risparmiate ad interventi sociali e di sostegno al mondo del lavoro, duramente colpito dalla crisi economica». 
 
Lo afferma Alfredo Cucciniello, responsabile del Dipartimento Pace e stili di vita delle Acli, commentando le affermazioni di ieri alla Camera dei Deputati del del ministro ella Difesa Giampaolo Di Paola, in merito al programma di acquisto degli aerei da combattimento JSF.
 
«Tuttavia – prosegue Cucciniello – prima che valutare la compatibilità finanziaria del programma di acquisto degli F35, andrebbe confermata la scelta di ripudio della guerra da parte del nostro Paese, come afferma chiaramente la Costituzione».
 
Il no ai cacciabombardieri espresso dalle Acli si inserisce in una più ampia riflessione che mira a un’inversione di rotta nella politica nazionale della Difesa e a una scelta decisa per il disarmo e il rifiuto della violenza e dei conflitti. 
 
Il richiamo esplicito è all’ultimo messaggio di Benedetto XVI per la giornata mondiale delle pace: “Educare i giovani alla giustizia e alla pace” . «Il nostro compito è questo – spiega Cucciniello – Siamo chiamati a lavorare senza sosta per un mondo più giusto, per un mondo di pace: e non abbiamo intenzione di tirarci indietro».

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