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Sei mesi dopo è ancora emergenza alluvioni

L’allarme di una coalizione di agenzie internazionali e pachistane: milioni di pachistani combattono per la sopravvivenza

di Redazione

A sei mesi dalle alluvioni che hanno devastato il Sindh e parti della provincia del Baluchistan, milioni di pachistani hanno ancora bisogno di aiuto per sopravvivere. L’appello è stato lanciato oggi da una coalizione di agenzie umanitarie internazionali e nazionali che lavorano nell’area, secondo cui la capacità delle comunità colpite dalle alluvioni di affrontare la prossima stagione dei monsoni è seriamente minacciata dalla risposta inadeguata dei finanziatori internazionali. Le agenzie chiedono inoltre al governo pachistano di aumentare gli sforzi per limitare l’impatto di futuri disastri.

“Le comunità colpite dalle inondazioni stanno vivendo una situazione estremamente difficile e la risposta inadeguata alla crisi non aiuta. Con i fondi in via di esaurimento, milioni di persone troveranno molto difficile farcela nei prossimi mesi. I donatori e il governo del Pakistan devono incrementare il loro impegno immediatamente”, avverte Neva Khanm, direttore paese di Oxfam in Pakistan. Nel  rapporto “L’emergenza alluvioni in Pakistan – Le lezioni di un disastro che non conosce sosta”, le agenzie affermano che gli sforzi congiunti di funzionari pachistani, donatori, agenzie Onu, Ong, cittadini pachistani e le stesse comunità colpite hanno salvato migliaia di vite e fornito assistenza vitale a milioni di persone.

Tuttavia, almeno 2,5 milioni d persone vivono ancora senza beni essenziali come cibo, acqua, casa, servizi igienici e cure mediche, una condizione che li espone a serio rischio malnutrizione, malattie, crescente povertà. Della coalizione di agenzie fanno parte, tra le altre, Oxfam, Save The Chuldren, Care International, Concern Worldwide, Plan International, Action Aid, Islamic Relief e l’International Rescue Committee.

“I bisogni delle comunità colpite dalle alluvioni sono ancora enormi. Le donne, i bambini, gli anziani e i disabili sono particolarmente vulnerabili. La comunità umanitaria dovrebbe continuare a fornire assistenza affinché le famiglie colpite possano non solo soddisfare i loro bisogni di base, ma anche ricostruire le loro vite”, dichiara Aine Fay, direttore paese di Concern Worldwide e presidente del Forum Umanitario Pachistano. Secondo le agenzie, il sostegno di lungo termine è necessario per assicurare la ripresa delle comunità colpite. “Le persone sono ancora a rischio, decine di migliaia ancora sfollate nella aree alluvionate, mentre molti sono tornati a casa, ma hanno poco o nulla. Le comunità devono essere sostenute e servono più finanziamenti per assisterle, ripristinare i mezzi di sostentamento e ricostruire le loro vite”, dice Lynn Hastings, capo dell’ufficio Ocha in Pakistan.

“Sono passati sei mesi dalla devastante alluvione e la crisi sembra essere dimenticata dalla comunità internazionale”, dichiara Naseer Memon, Direttore dell’Organizzazione per il rafforzamento della partecipazione. Il Piano di rapido intervento lanciato dall’ONU il 18 settembre scorso aveva chiesto 357 milioni di dollari, ma è stato finanziato solo al 50%. Alcuni donatori, in particolare Commissione europea e Usa, hanno risposto generosamente, altri in maniera del tutto insoddisfacente. Si stima che il 43% della popolazione colpita non abbia cibo a sufficienza. Le agenzie temono che aumenterà il livello di malnutrizione, che già era ben al di sopra della soglia di emergenza nel Sindh e nel Baluchistan prima dell’alluvione.

“Il tasso di malnutrizione tra donne e bambini nelle regioni colpite è molto elevato; la crisi alimentare che già esisteva nel Sindh prima dell’alluvione è diventata malnutrizione, a tassi ben peggiori di quelli registrati nell’Africa sub-sahariana”, denuncia David Right, direttore di Save the Children in Pakistan.

L’alluvione ha distrutto l’agricoltura locale e centinaia di migliaia di contadini hanno perduto i raccolti  di novembre e dicembre. Rischiano ora di perdere anche quello di aprile se non si interviene immediatamente, liberando i campi dall’acqua, fornendo sementi e macchinari.

“Ogni genere di calamità in Pakistan – alluvione, terremoto, siccità – spinge la popolazione in una condizione di povertà sempre più grave. Il governo nazionale deve immediatamente rafforzare la capacità di reazione ai futuri disastri o i risultati raggiunti saranno vanificati”, dichiara Fayaz Ahmad, direttore dell’Islamic Relief Pakistan.

 

Il rapporto “L’emergenza alluvioni in Pakistan” è disponibile in lingua inglese ai seguenti link:

http://wordsandpictures.oxfam.org.uk/?c=10737&k=207f0b3b11  

https://www.wetransfer.com/dl/irHtWesF/0638909af57522b9c9247fa744a400549d10b69bd32f65199e4e1259f96ee1025f3032cc25d465e

 

Il rapporto è sottoscritto dal Forum Umanitario Pachistano e da un consorzio di 16 Ong, tra le quali le Ong internazionali Oxfam, Save the Children, Care International, Concern World Wide, International Rescue Committee, Islamic Relief, Action Aid and Plan International, e le Ong nazionali Research and Development Foundation, Sindh Agricultural and Forestry Workers Coordinating Organization, Strengthening Participatory Organisation, Participatory Development Initiative, Pakistani Fisher-folk Forum, Laar Humanitarian and Development Programme and Thardeep Rural Development Program

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