Famiglia

Giovannini: «ambiente e bellezza in testa al Bes»

Primi risultati dell'indagine sul Benessere equo e sostenibile che dovrebbe sostituire il Pil come indicatore

di Redazione

«Occorre definire che cosa conta davvero per l’Italia. Il concetto di benessere cambia secondo tempi, luoghi e culture e non può quindi essere definito univocamente. La novità italiana è il rilievo dato al patrimonio storico, artistico e paesaggistico e alla ricerca scientifica, coerentemente con l’articolo 9 della nostra Costituzione». Enrico Giovannini, presidente

dell’Istat, ha presentato oggi i primi risultati di una nuova indagine sul “Benessere equo e sostenibile”, all’interno della sua lectio magistralis (intitolata “La ricchezza delle nazioni nel XXI secolo”) per l’inaugurazione dell’anno accademico di Imt Alti Studi a Lucca.

Gli indicatori dell’indagine Bes – Benessere equo e sostenibile sono: salute, benessere economico, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, relazioni sociali, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ricerca e innovazione, qualità dei servizi, politica e istituzioni.

Tra quanti hanno risposto all’indagine, ha detto Giovannini, è unanime la convinzione che bisogna andare oltre il Pil. Le dimensioni del benessere considerate più importanti sono la salute (98%), l’ambiente (95%), l’istruzione e la formazione (92%), la qualità dei servizi (91%), il lavoro (89%).

 

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