Non profit
Il 5 per mille 2011? Un 3,75 per mille pieno di buchi
Fisco le zone d'ombra del provvedimento
di Redazione

Riparte la corsa del 5 per mille, ma non senza qualche (ormai consueto) intoppo. Dopo aver evitato in extremis il taglio di 300 milioni sulla copertura finanziaria per il 2011 grazie allo stanziamento di 200 milioni nel Milleproroghe, quello che le associazioni dovranno affrontare nel corso dell’anno resta una vera e propria gincana fatta di domande senza risposta (ancora) e di risposte poco confortanti.
Partiamo col dire che, salvo sorprese nell’iter di conversione del Milleproroghe, una cosa è certa: il 5 per mille così come lo conosciamo avrà una copertura di 300 milioni di euro, a fronte dei 415 milioni che gli italiani avevano deciso di devolvere nella dichiarazione dei redditi del 2007, dei 409 milioni raccolti l’anno successivo, e dei 345 milioni devoluti nel corso della prima edizione, quella del 2005. Una copertura insufficiente, insomma, e per giunta ridotta rispetto alle precedenti edizioni quando il governo aveva stanziato 400 milioni.
Lo abbiamo chiarito più volte, ma vale la pena ripeterlo: il Milleproroghe assegna 400 milioni di euro al 5 per mille 2011, di cui però 100 sono destinati «ad interventi in tema di sclerosi amiotrofica per ricerca e assistenza domiciliare dei malati». Morale: come sottolinea Marco Granelli, presidente di CSVnet, alla fine della fiera nel 2011 avremmo un 3,75 per mille pari a una riduzione teorica, in fase di liquidazione, del 25%. Di conseguenza viene da chiedersi che fine faranno i soldi in più. Presto detto: nelle casse dello Stato. Il quale finge così di far decidere al cittadino a chi l’Agenzia delle Entrate dovrà stornare il suo 5 per mille, ma al momento di farlo, di fatto, ne liquiderà il 75% trattenendosi il 25%. Non basta. Quei 100 milioni destinati a interventi in tema di Sla a chi verranno versati? Con quali modalità? E, soprattutto, con quale tempistica? Nel corso del 2011 o al momento della liquidazione del 5 per mille 2011? Cioè nel 2013? E poniamo ad esempio il caso che le associazioni di riferimento ottengano chi 1, chi 10 milioni di euro dal 5 per mille edizione corrente: questi importi verranno detratti o si andranno ad aggiungere?
Alcune perplessità, infine, riguardano i termini di iscrizione al 5 per mille di quest’anno. Il Milleproroghe definisce infatti che il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che stabilisce tali scadenze sarà quello dell’anno scorso, che fissa il termine al 7 maggio. Come a dire, nel bel mezzo del periodo in cui la maggior parte dei contribuenti effettua la propria dichiarazione dei redditi. Così, senza sapere ancora se una tal associazione è o non è beneficiaria riconosciuta del 5 per mille, i contribuenti hanno rischiato e rischieranno di devolverlo a qualcuno che potrebbe non poterlo esigere.
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