Detto che non c’è dubbio che la Repubblica italiana dal 1992 sta sotto schiaffo da parte della magistratura e che, ovviamente, questo è un grave problema per la nostra democrazia, vorrei soffermarmi sulla sua seconda domanda, quella sui cattolici giustificazionisti. Vede, quasi un anno fa, il 18 febbraio 2010, Benedetto XVI parlando a 300 parroci romani fece un ragionamento e diede un’indicazione che è opportuno ricordare oggi, nei giorni in cui i giornali e i media ci invadono di particolari sulle feste a casa Berlusconi. In quell’occasione il Papa diede un giudizio definitivo anche su quanti, e tra loro davvero troppi cattolici, reagiscono allo stillicidio di notizie sui comportamenti non edificanti del nostro premier, dicendo «È umano» e, citando addirittura il Vangelo, «Chi è senza peccato scagli la prima pietra». Ebbene, il Papa ai parroci romani disse così: «Non si dica più “Ha mentito, è umano; ha rubato, è umano”. Questo non è il vero essere umani. Essere umani è essere generosi, volere la giustizia, la prudenza, la saggezza, essere a immagine di Dio».
Chi mi segue sa che ho sostenuto che non è necessario essere santi per governare e che spesso, nella storia, ha fatto meno guai un puttaniere che un moralista, però si eviti, per favore, di usare del Vangelo per giustificare Berlusconi “a prescindere”. Ci si limiti a ragionamenti politici, sempre legittimi, evitando di tirare in ballo strane morali contro i moralisti.
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