Non profit

Alla Tetra Pak si prenota via intranet

La badante aziendale/1

di Redazione

La badante, ultimo acquisto del welfare aziendale. Sono pochi, ma significativi, i casi di imprese che, attraverso questa forma integrativa, prevedono soluzioni (dirette o indirette) per agevolare i dipendenti che hanno bisogno di un’assistente familiare.

Contributi da 2mila euro
Ad esempio la modenese Tetra Pak Packaging Solutions (che si occupa di ricerca, sviluppo e produzione di macchine per il confezionamento). Già da una decina d’anni ha introdotto un piano benefit piuttosto articolato che le è valso, per due anni di fila, il premio “Great place to work” e che comprende appunto un sostegno per la badante. «Ogni dipendente», spiega Gianmaurizio Cazzaroli, direttore Risorse umane, «ha la possibilità di scegliere una forma di supporto: chi è interessato all’asilo nido, chi a un’integrazione per le spese mediche, chi alle attività sportive, chi al rimborso delle spese di trasporto per recarsi al lavoro. C’è anche chi preferisce un sostegno per pagare gli studi ai figli».
Contributi che oscillano fra i 1500 e i 2mila euro all’anno. «Per quanto riguarda le badanti, rendendoci conto che poteva essere interessante per i nostri dipendenti», prosegue Cazzaroli, «abbiamo introdotto un’opportunità attraverso il nostro portale intranet». Portale dove il lavoratore trova tutte le convenzioni che l’azienda ha stipulato, a condizioni particolarmente favorevoli, con aziende del territorio e che sono sottoposte a un monitoraggio sul grado di soddisfacimento delle esigenze dei dipendenti. Tra i servizi convenzionati, la baby sitter, l’assistente familiare o la colf. «Collegandosi si può prenotare direttamente online o, se si preferisce, chiamare il call center. In poco tempo arriva la conferma della richiesta e il costo complessivo». C’è di più.

Il “care emergency”
Nel caso in cui un dipendente si trovi in una situazione di emergenza ma sia impegnato ad esempio in una missione di lavoro, può usufruire di un’altra sperimentazione. «Lo chiamiamo servizio di “care emergency” e l’abbiamo individuato dopo un’analisi delle emergenze che possono nascere in famiglia, dove ci sia un bambino o un anziano. Funziona esattamente come l’altro servizio fornito on line, solo che le spese sono sostenute dall’azienda per l’intera durata del periodo in cui il lavoratore è assente oppure non può assolutamente prendere un permesso ad esempio perché ha impegni importanti».
Come si diceva, il “care emergency” è stato introdotto in via sperimentale. «Per ora stiamo monitorando le richieste per capire quanto sia utilizzata questa opportunità e quanto sia apprezzata. I feedback sono molto positivi. Non è ancora molto usata, ma i colleghi apprezzano molto il fatto di avere questa possibilità. La vivono come un valore aggiunto: magari sperano di non dover mai chiedere questo servizio, ma sanno che se dovesse essere necessario, l’hanno a disposizione».

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