Non profit

A Milano l’Atelier del riciclo ha conquistato la capitale della moda

Dall'abbonamento al baratto, come funziona l'Urban Swap Party

di Redazione

Ha un che di sovversivo, in una città come Milano, lanciare un negozio di moda e design in cui non si può comprare nulla, ma solo barattare. Si chiama Atelier del Riciclo (www.atelierdelriciclo.org) e dal cuore della città lancia una proposta «che mira a cambiare nel profondo lo stile di vita delle persone, riducendo lo spreco e recuperando valori più umani nei rapporti tra le persone», spiega Grazia Pallagrosi (a sinistra nella foto, con Antonio Sotgiu, lo stilista responsabile dell’immagine della swap boutique, e l’amica-collega Chiara Bettelli).
Pallagrosi, Bettelli e l’artista Alice Pazzi nel 2009 hanno creato un’associazione di promozione sociale intorno alla quale si è costruita una community (solo su Facebook l’Atelier ha oltre 8mila sostenitori) ispirata al desiderio di vivere in modo ecosostenibile.
L’Atelier è stato lanciato due anni fa proprio durante la settimana milanese della “moda donna”. «Le persone non conoscevano ancora il meccanismo dello swap, cioè lo scambio di abiti e oggetti, ma i tempi erano assolutamente maturi», racconta Grazia. «Anche a Milano la gente era stanca della corsa esasperata al consumo, desiderava trovare modi nuovi per ridurre la propria impronta ecologica e ristabilire, anche entrando in un negozio, i valori delle relazioni umane». All’Atelier del Riciclo non si va solo per “acquistare”, seppure attraverso il baratto. Si va per passare del tempo, per avere consigli preziosi su come dare nuova vita a ciò che si ha già a disposizione, dai vestiti dimenticati nel guardaroba fino all’arredamento della casa. Attraverso gli “Urban Swap Party”, feste in cui si può scambiare tutto, dai vestiti ai mobili, dai progetti fino alle case, alcune migliaia di persone hanno frequentato l’Atelier del Riciclo.
Si entra nel circuito dello scambio sottoscrivendo un abbonamento (da 50 euro per un mese a 250 per un intero anno) e consegnando le cose che non si vogliono più, a cui vengono attribuite sette diverse classi di valore: dalla “basic”, per un valore fino a 20 euro, fino alle 5 stelle o “superstar” (per oggetti che valgono oltre 800 euro). Con il proprio budget di “stelle” è possibile scegliere un abito, un accessorio o un oggetto di pari valore.
L’Atelier è diventato anche un marchio registrato e molto presto, grazie a una società appositamente fondata, si diffonderà in franchising in altre città. A Milano la nuova sede per lo swap aprirà a fine marzo in via Chiaravalle, nello storico Palazzo Venini.

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.