Non profit

Siamo attenti ai nuovi bisogni dei ragazzi delle periferie

Raffaele Papaleo Gruppi di Volontariato Vincenziano

di Redazione

La “mission” è sempre la stessa, ispirata all’insegnamento di San Vincenzo de’ Paoli, fondatore nel 1617 del movimento per assistere i poveri. Ma oggi i circa 11mila volontari laici dei Gruppi di Volontariato Vincenziano – Aic Italia (organizzati a livello regionale, provinciale e cittadino con una struttura a piramide, info: www.gvvaicitalia.it) decidono autonomamente le problematiche da affrontare. A Milano è attiva da 150 anni l’associazione Gruppo cittadino di Milano onlus, che coinvolge 347 soci sostenitori (157 i volontari impegnati attivamente). «Il nostro scopo è la promozione umana e cristiana delle famiglie in situazione di disagio attraverso la lotta contro le povertà materiali e spirituali. Per far questo siamo strutturati in gruppi, dalla sede centrale di via Ariberto a quelle di zona a Baggio, Ponte Lambro, Giambellino, Stadera, Ca’ Granda fino a Cinisello Balsamo, dove abbiamo organizzato servizi come i centri di ascolto e i centri educativi di aggregazione giovanile, oltre a un centro per gli anziani, un ambulatorio, una residenza anagrafica per i senza fissa dimora e una casa di accoglienza per donne sole», spiega Raffaele Papaleo, che segue la raccolta fonti e la progettazione delle attività nel Gvv di Milano.
Quali sono i vostri progetti più significativi?
Siamo impegnati con due progetti biennali, iniziati nel 2010, che andranno avanti anche quest’anno. Il primo riguarda la dispersione scolastica giovanile e il rischio devianza nelle periferie milanesi; il secondo mira al potenziamento dei nostri centri di ascolto. Li accumuna la volontà di mettere le esperienze in rete, per dialogare con chi fa il nostro stesso lavoro e rendere più efficaci gli interventi.
Di che cosa si tratta?
Il progetto “Rete di coesione sociale a sostegno dei minori che vivono realtà familiari problematiche” riguarda quattro precise aree di riferimento (Baggio, Giambellino, Ponte Lambro e Cinisello Balsamo), scelte in base alla presenza di altrettanti Cedag – Centro educativo di aggregazione giovanile, che si occupano di sostegno scolastico e di attività aggregative per i giovani. Un progetto finanziato al 60% da Fondazione Cariplo con 59.664 euro. Abbiamo già iniziato a mettere in collegamento i vari enti, avviato studi e ricerche specifici sui minori, partecipato a iniziative comuni con altri enti. L’obiettivo è elaborare un piano comune delle attività e far conoscere tutti gli attori delle reti attraverso un piano di pubblicizzazione.
Come avete potenziato i centri di ascolto in città?
Qui il risultato è subito quantificabile. Nei sei centri milanesi assistiamo 1.180 utenti italiani e 1.854 stranieri. Ci sono casi di persone indigenti che fanno riferimento a più centri d’ascolto e in questo caso è essenziale controllare l’utilizzo delle risorse per evitare abusi. Mentre nei centri giovanili il servizio è educativo e ha numeri più esigui, nel caso dei centri di ascolto sono maggiori i servizi (pacco viveri e alimenti, guardaroba, sostegno economico, orientamento professionale e di inserimento lavorativo) e si allarga sempre più l’utenza. E in tempi di crisi siamo chiamati ad affrontare una nuova emergenza.
C’è ancora il servizio di affiancamento familiare attraverso le visite domestiche?
Sì, c’è sempre, ma è a chiaro che è considerato sempre più al limite con l’assistenzialismo. Accanto a questa modalità più tradizionale, ci sono servizi più attuali che vanno verso i giovani. Ci sono nuovi bisogni che nascono e allora si va verso i giovani delle periferie, verso le nuove povertà attraverso nuovi strumenti, come gli sportelli e i centri di ascolto.
Il grosso dei nostri volontari è ancora fatto da vincenziani di antica data, ma è un modello che funziona sempre meno. Il ciclico ricambio generazionale c’è invece tra gli operatori, siano educatori o consulenti. Lì ci sono molte persone tra i 25 e i 45 anni che hanno portato una maggiore aderenza ai nuovi orientamenti, per modernizzare l’associazione.

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