Non profit

Appuntamento a Nomadelfia nel segno del Sovversivo di Dio

A 30 anni da don Zeno

di Redazione

Èdavvero una scelta giusta quella del Progetto Famiglia che ha deciso di chiudere la sua Settimana del Diritto alla Famiglia, maratona di eventi che dal 9 al 15 maggio 2011 toccherà venticinque comuni di otto regioni italiane, a Nomadelfia. In questo modo, un’esperienza di fraternità e di accoglienza nata negli ultimi decenni si collega e rende omaggio al carisma di don Zeno a trent’anni dalla sua morte. Con un obiettivo comune, quello rilanciare il tema dell’accoglienza familiare dei minori “fuori famiglia” che fu preoccupazione costante di don Zeno, nono di dodici figli sin da quando, nominato vice parroco della chiesa di San Giacomo Roncole, frazione di Mirandola, fondò l’Opera dei Piccoli Apostoli, dedita all’accoglienza degli orfani di guerra e dei bambini abbandonati.
È bello l’abbraccio tra queste due fraternità nel segno dei minori e di un bisogno ancora così grande, come è quello dei 25mila minori italiani che non vivono né in famiglia né con i parenti.
Questo incontro tra i figli spirituali di don Zeno Saltini e quelli don Silvio Longobardi, avviene tra l’altro poco dopo l’annuncio della Chiesa cattolica dell’avvio del processo di beatificazione di don Zeno, “il sovversivo di Dio”, che dal 1952 al 1962 fu ridotto allo stato laicale per il fuoco delle sue dichiarazioni e battaglie. È bello ricordare in queste settimane quanto avvenne poco prima della sua morte. Era il 12 agosto 1980 e i nomadelfi furono invitati da Giovanni Paolo II, nella villa di Castelgandolfo, il Papa beato disse loro: «Se siamo vocati ad essere figli di Dio e tra noi fratelli, allora la regola che si chiama Nomadelfia è un preavviso e un preannuncio di questo mondo futuro dove siamo chiamati tutti».
Un concetto ribadito recentemente dal presidente della Cei, cardinal Bagnasco, che a gennaio durante una vista a Nomadelfia ha sottolineato che: «La vostra realtà, intuizione felice e provvidenziale di don Zeno, arricchisce la moltitudine dei carismi con i quali lo Spirito abbellisce il volto della Chiesa: la fraternità evangelica, la coscienza vivissima della centralità della famiglia, l’accoglienza di chi ha bisogno di genitori, qualificano la vostra vita e fanno della vostra parrocchia non qualcosa di estraneo ma di familiare, un segno della nostra origine e del nostro futuro». [Riccardo Bonacina]

Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?

Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it