Non profit

Inventata la casa che non paga la bolletta

Abitare sostenibile progetto Med in Italy

di Redazione

Una casa che produce più energia di quanta ne consuma, e ne consuma un quarto rispetto a una tradizionale. Che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, con materiali locali. In grado di rispondere all’emergenza di un post terremoto, a un’ondata di migranti o perfetta come struttura per il turismo sostenibile.
L’anello di congiunzione tra fantascienza e realtà si chiama “Med in Italy” ed è il primo progetto italiano, firmato da un team dell’Università di Roma Tre insieme al Laboratorio di disegno industriale della Sapienza, ammesso al Solar Decathlon del dipartimento Energia del governo americano: una vera e propria Olimpiade dell’architettura green in dieci prove (architettura, capacità costruttiva, efficienza, bilancio energetico, comfort, funzionalità, comunicazione, produzione e fattibilità economica, innovazione, sostenibilità), che nel settembre 2012, a Madrid, vedrà competere 20 prototipi abitativi da 15 nazioni.
«Negli ultimi decenni l’architettura verde ha sviluppato tratti più nordici che meridionali», dice Chiara Tonelli, team leader di Med in Italy. «Il nostro progetto, invece, reinterpreta l’antica tradizione mediterranea. La casa resterà isolata termicamente nelle ore più calde e si aprirà al calar del sole, mentre un patio esterno fungerà da zona raffrescamento», spiega. «L’impiego di tecnologie a basso consumo e del solare fotovoltaico organico consentirà di produrre il doppio dell’energia che viene consumata dall’immobile: 3.900 kWh l’anno, 1.800 dei quali immessi in rete».
Merito di una progettazione scrupolosa (ogni dettaglio è pensato per dare il proprio apporto al risparmio energetico complessivo) e di un’attenta analisi sui rendimenti degli elettrodomestici: dalle lavatrici capaci di garantire il bianco più bianco senza superare i 43,5 gradi alle lavastoviglie che non vanno oltre i 49. La tecnologia solare fotovoltaica organica, poi, consente di abbattere la quantità di energia primaria inglobata dal modulo: può essere prodotta in loco, assicura la completa riciclabilità dei componenti e utilizza materiali ecocompatibili di facile reperibilità. Risultato? Meno CO2, più comfort e niente bolletta.
[Chiara Cantoni]

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