Mondo

L’America in vendita per salvarsi dal debito

Il rischio default un affare per le élite

di Redazione

Il vulcano di debiti dei Paesi che hanno vissuto per decenni al di sopra delle proprie possibilità senza preoccuparsi minimamente che prima o poi occorre adempiere ai propri impegni, sta minacciando eruzioni distruttive. I disfattisti e i catastrofisti sono stati superati dalle dichiarazioni di Obama: se non verranno alzati i limiti del debito sarà il fallimento della nazione. Ma cosa succede? Il debito Usa è arrivato fin dallo scorso maggio al massimo stabilito di 14,3 trilioni di dollari e neppur un dollaro può essere più speso se il parlamento non ne autorizza l’innalzamento entro il 2 agosto. Il braccio di ferro è quindi tra i democratici che insistono con l’aumento delle tasse ai più ricchi ed i repubblicani disposti ad alzare il tetto solo se accompagnato da profondi tagli alla spesa.
È chiaro che nessuno vuole il collasso e all’ultimo minuto si metteranno d’accordo, pena i fallimenti delle banche e Wall Street non più al centro mondiale della finanza. Le Borse festeggeranno alla grande nella più totale incoscienza. Sì, perché spostare in alto l’asticella del tetto del debito autorizza solo ad allargare il buco guadagnando tempo di fronte all’inevitabile.
I numeri sono impressionanti. Secondo i dati del governo, oltre ai 14.300 miliardi di debito occorre aggiungere i soldi già garantiti per la spesa sanitaria e sicurezza sociale arrivando così a 75mila miliardi, 15 volte il Pil. Come ne usciranno? I giornali hanno scherzato con i Greci costretti a vendere il Partenone, ma negli Usa stanno procedono a grandi passi con le vendite del patrimonio pubblico. A Chicago gli arabi hanno comprato parcheggi e strade a pedaggio mentre le solite grandi banche come Goldman Sachs e Morgan Stanley stanno comprando aeroporti e impianti di produzione di energia.
Siamo sommersi dai debiti e non ci sono soluzioni facili con la gente sempre più impoverita da aumenti di tasse e minori servizi solo per pagare gli interessi alle élites bancarie, politici incompetenti e presuntuosi che hanno il cielo come limite.

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