Non profit
Mentre la Francia si compra l’Italia, l’Europa resta a guardare Continua lo shopping dei colossi transalpini
di Redazione
Siamo talmente concentrati sull’avanzata della Francia nel settore energia di casa nostra (affare Edison), che forse c’è sfuggito che i transalpini si sono pappati già mezza Italia. Non solo energia e acqua, più ovviamente la grande distribuzione che abbiamo gentilmente donato loro. Hanno già sfondato in Italia anche nel settore della manutenzione, e stanno sferrando l’attacco alla ristorazione e ai servizi di pulizia. C’è da dire che in quasi tutti questi settori i francesi avanzano con colossi statali. Da noi si fanno le chiacchiere sull’italianità e la reciprocità, gli altri intanto operano. In questo momento di crisi, poi, fare acquisizioni, per chi è in grado di espandersi, è un gioco da ragazzini. Prepariamoci quindi a intonare la Marsigliese ogni mattina appena ci rechiamo al lavoro (se qualche posto di lavoro verrà lasciato anche a noi italiani). Il governo, per cercare di bloccare l’avanzata su Parmalat, dopo l’affaire Bulgari, ha fatto un inutilissimo decreto. Si potrebbe cercare di fare qualcosa a livello europeo invocando la reciprocità, ma l’Europa è stata distrutta in questi ultimi dieci anni e invocarla ora, da parte di noi demolitori, sarebbe un esercizio davvero penoso. Lo vediamo già sul tema titoli di Stato?
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.