Non profit

Marco Formenti: attenti il 2.0 è un’arma a doppio taglio

Parla uno dei massimi esperti italiani

di Redazione

Carlo Formenti, storico collaboratore dell’inserto «Multimedia» del Corriere della Sera, è uno di quegli esperti che si son sempre mossi in controtendenza, senza cadere peraltro in ingenui rifiuti, rispetto a una certa retorica della rete “libera”, “gratuita”, regno spontaneo della libertà, quasi fosse una riproposizione della “catallassi” immaginata da von Hayek.
Oggi la rete, e in particolare alcuni suoi strumenti, sono definiti senza mezzi termini “social”. Crede si tratti di un altro abuso semantico?
Direi piuttosto che è un abile sfruttamento dell’ambiguità del termine. Il lampo di genio di Zuckerberg – ben raccontato nel film The Social Network – è consistito nel cogliere il vuoto di relazioni sociali che caratterizza una comunità sempre più frammentaria e individualizzata come la nostra e nell’offrire una “soluzione” al senso di isolamento che ne deriva. Naturalmente si tratta di una pseudosoluzione, nel senso che una merce-servizio progettata per realizzare profitti non può risolvere problemi sociali. Ciò detto è innegabile che gli utenti del network siano riusciti a sfruttarlo – sia pure con tutte le ambiguità del caso – per usi “alternativi”, politici e culturali.
Facebook o Twitter possono quindi dar vita a movimenti sociali?
Facebook e Twitter «non fanno la rivoluzione», come recita giustamente un recente articolo del New Yorker. Però… però possono funzionare come catalizzatori dei movimenti, facilitando certe forme di mobilitazione e di controinformazione. Tuttavia si tratta di armi a doppio taglio nella misura in cui restano sotto il controllo privato e offrono al potere preziose informazioni per studiare e reprimere i movimenti.
Cooperazione sociale in rete, economia del dono. Sono davvero possibili?
All’economia del dono, dopo le ciniche riflessioni dei teorici della wikinomics, credono ormai solo i gonzi. Ma il fatto che l’utopia dei guru della new economy si sia rivelata una bufala nulla toglie alla novità delle forme di cooperazione sociale spontanea e gratuita che si sono sperimentate negli ultimi anni.
Che scenario per i social network?
L’unico scenario è un senza scenario. Mai fare previsioni.

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