Non profit
Se la burocrazia mette il freno all’impresa sociale
La coop. Energetica Sicilia di Palermo
di Redazione
La materia prima, l’energia solare, c’è. In quantità. La manodopera specializzata per sfruttarla, pure. I tecnici, questa la notizia, restano però a braccia conserte.
La storia della cooperativa sociale palermitana Energetica Sicilia, nata nell’ambito di Energetica, il progetto di educazione dei giovani delle province di Palermo e Catania finanziato con 390mila euro da Fondazione con il Sud, è una storia prettamente siciliana. Paradossale. Il progetto, facciamo un passo indietro, si articola in due fasi. La creazione, in un primo momento, di percorsi professionali nel settore delle tecnologie per le energie rinnovabili (solare, fotovoltaico, biomasse) rivolti a 20 studenti prossimi al diploma di qualifica tecnica o professionale e l’avvio, in un secondo momento, di imprese sociali. La fase formativa è scivolata come l’olio. La seconda, partita col piede giusto, fatica invece ad andare a regime. Sono state costituite due cooperative, a Catania e a Palermo, ma il lavoro scarseggia. Solo otto corsisti hanno trovato occupazione nelle due imprese. A tempo determinato.
Le ragioni le spiega il numero uno di Energetica Sicilia. «La potenzialità del settore sono alte ma dobbiamo lottare contro la burocrazia, la forte competitività e soprattutto la diffidenza dei siciliani verso le istituzioni, in questo caso il Gestore servizi energetici. In molti si informano sulle opportunità ma poi indugiano perché temono che gli incentivi non arrivino», dice il presidente Gioacchino Filippone.
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