Non profit
Valentina Aprea: sono le prove della scuola-comunità del futuro
Intervista alla presidente della commissione Istruzione alla Camera
di Redazione

«Ben vengano le iniziative dei genitori: la scuola deve essere sempre di più una comunità». Valentina Aprea, 55 anni, deputata Pdl che dal 2001 al 2006 è stata sottosegretaria al ministero dell’Istruzione ed è oggi presidente della commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera, rimarca senza mezze misure l’importanza di un maggiore coinvolgimento di mamma e papà.
In che modo la scuola può crescere come comunità?
Recuperando la sua valenza educativa, persa per strada negli ultimi decenni. L’istruzione non è mai mancata, ma l’educazione è venuta meno: per questo se gli adulti tornano a frequentare più assiduamente il luogo dove i giovani passano gran parte del loro tempo, è meglio per tutti.
Sta dicendo che tutte le scuole dovrebbero poter contare su “genitori volontari”?
Sarebbe ottimo, ma senza nessuna decisione calata dall’alto. Un clima positivo tra persone che si stimano non si crea con una legge, piuttosto la condivisione tra genitori e istituzione scolastica deve essere spontanea, senza formalismi. L’importante è che i genitori non deleghino il proprio compito educativo.
Cosa che di questi tempi avviene spesso. Come uscirne?
Il fatto è che la delega porta deresponsabilizzazione, tutto il contrario di quello che dovrebbe essere. Essere genitori responsabilizzati significa avere a cuore il patto educativo che si crea tra famiglia e docenti.
Come valuta che a volte è la scuola o il Comune che aiuta a livello economico le iniziative dei genitori, ad esempio fornendo loro il materiale?
In linea di massima sono per un’impostazione più laica: l’aiuto può arrivare da altri soggetti, ma non siano le istituzioni, in particolare non da quella scolastica, già alle prese con molte difficoltà.
A volte però i genitori devono pagare perfino la carta igienica…
Il momento è duro, ma rispetto ad altri il nostro sistema scolastico è più capillare. Meglio tenercelo stretto.
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it