Non profit
1.318 aziende decidono l’economia globale
Studio svizzero sugli incroci societari
di Redazione
Un involontario ed inaspettato aiuto sembrerebbe arrivare ai dimostranti di “Occupy Wall Street” che si battono contro il potere finanziario. Un team dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo ha condotto uno studio sulle connessioni tra 43.060 imprese multinazionali, scoprendo che un piccolo gruppo di esse esercita un potere enorme. La ricerca ha creato una mappa su cui ha posizionato 1.318 aziende transnazionali che formano il cuore dell’economia globalizzata, all’interno delle quali un piccolissimo nucleo di 147 aziende costituiscono una super entità.
Il nucleo centrale è formato in maggior parte da finanziarie, e nei primi 20 posti troviamo banche quali Goldman Sachs, Barclays Bank e JPMorgan, ma secondo gli autori della ricerca ciò non dimostra scientificamente il controllo esercitato da alcuni banchieri sulla maggior parte dell’economia mondiale. Lo studio effettuato da teorici dei sistemi complessi combina la matematica con le mappe di dati di proprietà delle multinazionali, ed è il primo che va al di là degli schemi ideologici tentando di dare una risposta scientifica a tesi e ipotesi sulle fantomatiche reti complottistiche del potere. Il legame fra le 1.318 aziende viene spiegato come conseguenza naturale degli intrecci commerciali e di partecipazione.
Lo studio ha attirato molte critiche ma gli autori spiegano che potrebbe essere d’aiuto per cercare i punti deboli della rete e per rendere più stabile il sistema economico mondiale. Di fatto la concentrazione del potere non è mai stata una cosa positiva, e una rete solida, intricata e molto potente di certo non agisce nell’interesse dell’umanità.
La ricerca ha confermato due cose: un piccolo gruppo di società che controlla più del 40% dell’economia globale e la stretta interconnessione fra di loro potrebbe rendere le reti instabili ed essere fonte di problemi, come ha dimostrato la crisi del 2008.
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