Non profit
Il lato “social” della salute
Meglio informare che vendere. È la filosofia del sito Pazienti.it
di Redazione

«Un sito in cui compro la pizza non è il luogo più adatto a giudicare la qualità di un’offerta sanitaria». È il giudizio di Linnea Passaler (nella foto), medico, fondatrice di Pazienti.it, portale che consente di trovare informazioni e condividere opinioni su ospedali, cliniche, studi medici, studi dentistici, centri diagnostici. Una specie di social network della salute. Un’invenzione tutta italiana, attiva da un anno. «La sfida di fronte alla quale ci troviamo oggi è quella di offrire trattamenti di qualità riducendo i costi. L’esplosione della sanità low cost è evidentemente la reazione a questa esigenza, di fronte alla quale le strutture officiali non sono state in grado di dare una risposta soddisfacente», afferma la Passaler, amministratore delegato del sito che monitora 89mila strutture sanitarie italiane. «Se però uno studio offre una pulizia dei denti a 20 euro, e questa viene realizzata poi in dieci minuti, quel medico lavora in perdita. Così si finisce per farsi concorrenza in modo aggressivo e fare leva su un concetto di sanità in svendita», sottolinea l’ad di Pazienti.it. Le offerte su internet sono quindi di dubbia qualità? «No, la serietà di un professionista è una questione che non riguarda il mezzo. Soggetto poco seri possono esistere al di là del fatto di essere sul web», risponde la Passaler. «Il problema è che siti come Groupon non sono lo strumento adatto. Non bastano i commenti dei clienti, ci voglio anche gli esperti e rapporti diretti con le strutture. Da solo un normale utente non è in grado di giudicare la qualità di una cura anche perché gli effetti, positivi o negativi, possono emergere anche un anno dopo».
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