Non profit
Da oggi San Nicola sarà il nostro patrono
Anche i fundraiser hanno bisogno di un santo
di Redazione
Per quanto io ne sappia, i fundraiser non hanno un santo protettore. Che è un vero peccato, perché alcune volte con un aiutino si potrebbe fare molto di più. Per quanto io viva sempre con in mente il detto laico «Aiutati, che poi il Ciel ti aiuta», frase che mia madre ripeteva sempre, non nascondo di aver una certa fede (direi più una “fedina”… quasi penale…). Così mi piacerebbe proporre di appropriarci di un santo patrono, magari San Nicola (più propriamente conosciuto come San Nicola di Mira il Taumaturgo), la cui festa è appena passata (si celebra il 6 dicembre). Sì, è il San Nicola che ha dato luogo a Babbo Natale, ma non è solo per questo che ritengo sia un buon protettore per i fundraiser. Questo prete del quarto secolo che abitava in quella che oggi è la Turchia, è noto per una serie di buone azioni in cui ha distribuito doni ai poveri e ad altri in situazioni disperate. E, a differenza del ben più noto Babbo Natale, San Nicola ha preferito mantenere le sue buone azioni in segreto. Che è molto simile a ciò che un fundraiser fa ogni giorno.
C’è una famosa storia che lo riguarda: un giorno, una nave carica di grano diretto a Costantinopoli visitò il porto di Mira durante una terribile carestia. San Nicola convinse i marinai a scaricare alcune balle di grano per il popolo della città. Dopo che i marinai ebbero scaricato il grano, scoprirono che a bordo c’era altrettanto grano come prima della donazione. Insomma, è quello che fanno i fundraiser: creare denaro dal nulla… Nicola è già il santo patrono dei bambini, dei marinai, dei pescatori, dei mercanti, delle emittenti televisive, dei calunniati, delle prostitute, dei ladri pentiti, dei farmacisti, degli arcieri (vedi Wikipedia), il che mi sembra un gruppo perfetto per i fundraiser. Quindi, per Natale direi di accendere una candela (o quello che preferite fare) per il nostro San Nicola!
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