Non profit

Più garantita la contrattazione territoriale

Giuseppe Guerini (Federsolidarietà)

di Redazione

«Un contratto raggiunto fra mille difficoltà legate a quella che chiamiamo crisi ma che dovremmo definire riassestamento complessivo dei sistemi economici», premette Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà – Confcooperative, «ed è questo contesto che lo valorizza».
In che senso?
È il primo contratto che si firma dopo la rivisitazione delle regole della contrattazione e l’introduzione dei sistemi di deroga. E tuttavia è un contratto nazionale con molti elementi di novità, come l’apprendistato.
Quali altre novità contiene?
La contrattazione di secondo livello con alcuni elementi di garanzia: si incominciano a introdurre elementi di perequazione e di stimolo alla contrattazione sui territori, in passato c’era un’applicazione diversificata dei contratti collettivi e delle integrazioni locali.
Dunque?
Servono datori e parti sociali che lavorino insieme, per non far pagare la crisi alle persone più deboli. Fino ad oggi gli amministratori locali hanno spesso fatto pagare al lavoratore la carenza di risorse.
Come sarà l’assistenza integrativa?
C’è accordo per non fare un fondo nuovo bilaterale. Il mio desiderio sarebbe quello di allacciarla al fondo integrativo che esiste già per le cooperative di consumo.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.