La priorità del 2012 per il coordinamento dei Centri servizio per il volontariato del Piemonte è quella «di fare un accordo a livello comunale, provinciale e regionale perché tutto il sistema dei Csv si sieda al tavolo di quanti si occupano di welfare, con pari dignità e diritti», annuncia il presidente Silvio Magliano.
Perché?
In una situazione di crisi economica, di trasformazioni sociali, è necessario individuare le buone prassi e metterle in rete perché i Centri servizio le possano replicare adattandole alle esigenze dei territori di riferimento.
Un’esperienza da segnalare?
Ad esempio per quanto riguarda il reclutamento di nuovi volontari. Il progetto “Gio21” portato avanti dal Centro servizio per il volontariato della provincia di Torino ogni anno riesce a arruolare 200 ragazzi. Da condividere anche le best practices per il fundraising.
Come?
I Centri devono trovare altre fonti di finanziamento. Anche in questo caso le soluzioni trovate da ciascuno vanno portate a conoscenza anche degli altri.
Riuscirete a dare gli stessi servizi del 2011?
È il nostro obiettivo. Ma è urgente la definizione degli standard minimi dei servizi, per capire quali attività il terzo settore può organizzare.
Cosa fa VITA?
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