Non profit
«Non ci resta che il ricorso al Tar»
Non vede spazi di mediazione Christopher Hein, direttore del Cir
di Redazione

«Siamo delusi e sorpresi da questa decisione del governo. E ci prepariamo a fare ricorso»: così il direttore del Centro italiano per i rifugiati, Christopher Hein. Il Cir, destinatario nel 2009 di 2,2 milioni dai fondi 8 per mille, nel 2011 aveva richiesto un finanziamento per un progetto di ricongiungimento familiare per rifugiati. Ora non vedrà neppure un euro. Di luglio la decisione del governo Berlusconi di togliere 64 milioni dall’8 per mille per la protezione civile, poi il governo Monti ne taglia altri 57 milioni.
Visto questo andazzo che girava nell’aria ormai da un po’ di tempo, la domanda viene quasi spontanea: se l’aspettava? «Naturalmente no», risponde Hein. «Oltretutto avevamo saputo che il nostro progetto aveva ricevuto parere positivo dalla commissione tecnica della Presidenza del Consiglio incaricata di valutare le richieste e di predisporre lo schema di decreto di ripartizione, che poi è inviato alle commissioni Bilancio e infine emanato dal governo. Poi la doccia fredda dell’assegnazione dei fondi residui all’edilizia carceraria. Io non dico che i rifugiati siano più importanti dei carcerati, ma…». Ma? «Ma qui c’è una violazione della legge. Il carcere non è tra i fini per cui è possibile spendere i fondi dell’8 per mille statale. Il governo deve rispettare la legge; può modificarla, ma non con una decisione del Consiglio dei ministri. I fondi per il carcere dovevano essere trovati altrove». Le vie d’uscita ora non sono molte: «Stiamo valutando se adire le vie legali, presentando un ricorso al Tar del Lazio», conclude amaro Hein.
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