Non profit

Alioti (Fim-Cisl): «Alla fine ci lavoreranno 1.500 persone. Ma nessuno del territorio»

Conti alla mano, viene meno il principale cavallo di battaglia della propaganda pro aerei

di Redazione

Gianni Alioti, responsabile internazionale Fim-Cisl, ha seguito fin dall’inizio la questione occupazionale legata all’acquisto da parte dell’Italia dei 131 cacciabombardieri Jsf F-35. È lui l’uomo più adatto a “fare le pulci” sui veri numeri di quello che è stato per mesi uno dei cavalli di battaglia dei pro F-35.
Quante persone lavorano oggi a Cameri sul programma legato alla produzione degli F-35?
A fine 2011 erano 60, che potrebbero arrivare a 120 alla fine del 2012. Stanno lavorando alla costruzione dell’ala del velivolo, per agosto saranno pronte le prime tre, l’obiettivo finale è 790. Mentre per l’assemblaggio dei 143 caccia previsti, i 131 italiani più i 12 dell’Olanda che però ha messo in stand by il programma, ci sono forti ritardi dovuti a problemi tecnici: la lavorazione non inizierà prima del 2013, e anziché nel 2014, come previsto all’inizio, i primi aerei non saranno pronti prima del 2018.
Tra i lavoratori attuali, quanti sono del novarese?
Finora non c’è stata alcuna ricaduta di occupazione sul territorio, nonostante le dichiarazioni fatte più volte in passato del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e delle aziende interessate, Finmeccanica e Alenia aeronautica. Il personale che è e sarà occupato a Cameri non sarà “a somma” ma “a sottrazione”, ovvero arriverà da altri stabilimenti, Caselle in primis. E i pochi inserimenti locali non riguarderanno mansioni qualificanti: i lavori di alta tecnologia vengono affidati a personale esperto già inserito, non si cerca la manodopera locale, per esempio tra i disoccupati.
Quali saranno i numeri finali?
Prevediamo che non si superino le 1.500 unità, compresi i lavoratori delle 40 aziende (vedi tabella) legate a Finmeccanica.
Quello degli F-35 è un progetto giustificabile?
Non come possibilità lavorative. Si giustifica solo in termini militari, in una logica di potenza e prestigio. Ma anche questo non è sicuro, dato che gli ultimi test dicono che gli F-35 sono tutt’altro che invincibili.

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