Non profit

Scommettiamo sul +300% di UniCredit?

Mercato azionario: occhio agli abbagli

di Redazione

Con il nuovo anno mi ero ripromesso di evidenziare buone notizie, ma vengo puntualmente ostacolato dai fatti e dalle dichiarazioni di chi decide la politica europea. Draghi parla di «situazione drammatica», l’agenzia S&P dice che la Grecia farà default nel mese di marzo, il fondo “salva Stati” Efsf viene bocciato e nel rating perde una A come Francia e Austria mentre l’Ungheria allo stremo si affida al Fondo monetario. In questo quadro in cui la crisi si sta avvitando su se stessa la gente non capisce più niente.
Un amico mi ha chiesto se conviene aderire all’aumento di capitale di UniCredit o magari comprare altre azioni visto che nel 2007 valevano 40 euro e ora “solo 2,2”. Le aveva comprate a 10 euro e secondo lui sono scese troppo e che dopotutto non possono andare a zero. È proprio vero che in Borsa la speranza è un lusso che non costa niente. Forse non si rende conto che quando si perde il 50% per tornare in pareggio si deve guadagnare il 100% e che per recuperare le sue perdite UniCredit deve salire del 300%. È vero che è scesa moltissimo rispetto alla quotazione massima di 40 euro, ma nessuno garantisce che potrebbe andare a 1. Servirebbe un altro aumento del 150% per tornare ai prezzi ritenuti oggi un’occasione imperdibile. I venditori di fumo dicono che statisticamente le azioni sono l’investimento migliore e che bisogna avere solo pazienza. Peccato che dal 2007 l’indice di Borsa Italiana è sceso da 45mila a 15mila, con una perdita del 70%. O che dopo aver perso soldi con le Parmalat, fondi di investimento, polizze, ora vai in banca e te ne esci con obbligazioni che sembrano rendere tanto ma non ti spiegano che c’è il rischio che possano non essere rimborsate. Qualcuno ha mai proposto un investimento in oro che è quintuplicato in dieci anni? È arrivato il momento di avere i piedi ben piantati per terra, di studiare e documentarsi per proteggere se stessi. Per non aver poi brutte sorprese.

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