Non profit

Nonna Papera e la Bce, voi con chi state?

di Redazione

Mentre l’Occidente organizzato su produzione di massa e benessere materiale, con ragione geometrica, continua a produrre “derelitti esclusi” e “vincenti ansiosi”, succede che una simpatica coincidenza editoriale offra lo spunto per una breve riflessione su quanto sta accadendo.
Accade, appunto, che il numero 2913 di Topolino narri una storia di agricoltori, in particolare di Nonna Papera, che attraverso il mercato locale, la filiera corta, vende con responsabilità i propri prodotti a chilometro zero, condividendo con i propri clienti e parenti esperienze di reciprocità disinteressate, attraverso consigli di orticoltura, cucina e giardinaggio. Il potente distributore, “Supermercati Paperon de’ Paperoni”, considera la causa della crisi che affligge i suoi affari distributivi ? i farmer markets ?, un’attività arcaica e comunque facilmente rimovibile in ragione della regola dei mercati concorrenziali; soltanto il più forte sopravvive. Producendo contro natura e vendendo a prezzi bassi, Zio Paperone mette in crisi gli affari-relazionali di Nonna Papera. La Provvidenza, o Gaia per chi non crede, fa giustizia rendendo cattivo il gusto dei beni prodotti e venduti, così da far crollare le vendite del supermercato a tutto vantaggio del mercatino locale. Contemporaneamente all’uscita di Topolino, nel Bollettino mensile di ottobre 2011, la Banca Centrale Europea (Bce) pubblica due articoli che negano la “morale subliminale” portata dalla narrazione disneyliana. Il primo (pagina 13) discolpa i mercati finanziari dalla diffusa convinzione di essere responsabili dell’irregolare andamento dei prezzi delle materie prime, tra cui sono da annoverarsi i mezzi tecnici utilizzati da Nonna Papera ed alcune sue tipiche produzioni. Per la Bce, l’evidente correlazione tra i prezzi delle materie prime e delle azioni è imputabile «alle determinanti comuni del ciclo macroeconomico mondiale che sottintende, naturalmente, anche all’andamento dei corsi azionari». Non è colpa di nessuno, il giusto/efficiente prezzo incassato come equivalente dall’assuntore del rischio finanziario, deresponsabilizza e fa diventare buona ogni cosa, anche ciò che non lo è. Nel secondo articolo (pagina 87), la Bce illustra la struttura della distribuzione commerciale presente nell’area euro, ed in particolare quella pertinente i prodotti alimentari, dove corrono molte delle produzioni delle Nonne Papere locali. Nell’auspicare il completamento della strategia decisa dall’Ue per il settore distributivo, la Bce suggerisce per i Paesi del Sud dell’Europa una maggiore deregolamentazione del settore (piani regolatori) così da fare spazio al nuovo, moderno ed efficiente sistema. L’articolo rileva, tra l’altro, che nell’area dell’euro permane un elevato grado di frammentazione (prevalgono tuttora le micro e piccole imprese).
Settimio Desideri, Roma

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