Non profit

Così ho lanciato il software che parla la lingua delle coop

di Redazione

C’è chi ritiene che il servizio civile sia ormai superato, e chi invece proprio svolgendolo ha trovato la propria strada. Parte da qui la storia dell’ingegnere informatico Sebastiano Schiavi (al centro, nella foto), presidente di Sixs srl. «Sono stato volontario di servizio civile in un centro per tossicodipendenti gestito da una cooperativa sociale. Una volta finiti i mesi canonici, mi è stato chiesto di fermarmi per sostituire temporaneamente una collaboratrice. Sono rimasto per dieci anni. È così, proprio con la pratica del lavoro, che è nata l’idea di costruire una società che pensasse a soluzioni tecnologiche per il sociale».
L’esperienza sul campo ha svelato tutte le lacune delle cooperative sociali in campo tecnologico e informatico. «Due erano le possibilità: o si utilizzavano programmi pensati per le aziende, cercando di adattarli alle nostre esigenze, oppure ci si inventava dei succedanei caserecci con Access. In entrambi i casi, i risultati lasciavano a desiderare». Così nel 2007, aiutato da uno studio informatico di alcuni amici, lo Studio Base 2, Schiavi decide di aprire Sixs srl, e provare a inventarsi soluzione pensate ad hoc per la cooperazione.
«La nostra offerta è rivolta esclusivamente alle cooperative sociali, per lo più di tipo A», sottolinea il presidente, «il prodotto principale si chiama Gecos ed è un applicativo classico di gestione». Quello che lo differenzia è il linguaggio con cui è costruito. «Si è decido di puntare molto su un dizionario compatibile col mondo a cui ci rivolgiamo. Normalmente infatti questi software parlano di “appalti”, “committenza”, “clienti”. Noi abbiamo introdotto termini come “progetti”, “servizi” o “utenti”». Sembra una banalità, «ma nessuno ci aveva mai pensato», ride Schiavi, «è un modo immediato per rendere un servizio utile e funzionale al lavoro quotidiano».
Un altro cavallo della scuderia Sixs è Abbingo, «dedicato al reinserimento lavorativo di personale svantaggiato», spiega il presidente, che chiarisce: «Il programma incrocia automaticamente proposte di lavoro e possibili assunzioni. Naturalmente deve avere parametri particolari vista la natura dei lavoratori». Un supporto per il lavoro di selezione e abbinamento, da qui il nome Abbingo, tra domanda e offerta. L’ultima proposta è Octopus. «Una soluzione polivalente e trasversale pensata per far dialogare i diversi sistemi», spiega Schiavi. Il programma è in grado di interfacciarsi con Gecos come con tutti i sistemi di rilevazione presenze sul mercato. «Un modo per essere appetibili anche da chi», sottolinea Schiavi, «è dotato di una struttura tecnologica che non è la nostra e vuole integrarla».
Il mercato ha risposto bene: Sixs oggi ha circa 50 cooperative clienti. «Una grande crescita, se si pensa che quando siamo partiti ne avevamo solo due», racconta orgoglioso il presidente. Crescita testimoniata anche dal fatturato. Se nel 2009 si attestava intorno ai 200mila euro e nel 2010 toccava già i 270mila, il 2011 ha chiuso a quota 350mila. Con un segreto: «Siamo un srl, ma ci ispiriamo, nella gestione, alle non profit», dice Schiavi, spiegando che «tutto quello che guadagniamo, una volta pagati gli stipendi dei dieci dipendenti, viene interamente investito in ricerca e sviluppo».

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