Obiettivo: una corretta informazione. È ciò che sta alla base del protocollo d’intesa che il Moige – Movimento genitori ha siglato con BioCord, l’associazione della banche private del cordone ombelicale.
«Pensiamo che la sensibilità nei confronti della donazione e della conservazione del cordone ombelicale debba ancora crescere in Italia. Riteniamo sempre più doverosa e necessaria una maggiore informazione sulla donazione e conservazione del cordone ombelicale nel rispetto della libertà di scelta della madre», ha spiegato Maria Rita Munizzi, presidente nazionale Moige, illustrando le ragioni del protocollo con BioCord.
Da parte sua il direttore di Moige, Antonio Affinita (nella foto), precisa che tra gli obiettivi dell’intesa vi è quello di «offrire maggiori informazioni alle famiglie, cercando di fare chiarezza e soprattutto evitando i rischi di ideologizzazione, che in Italia si corrono sempre in qualsiasi campo». Una particolarità del protocollo sta nell’essere stato firmato con l’associazione delle banche estere che lavorano direttamente in Italia, «che non sono intermediari che si occupano solo del trasporto», precisa Affinita.
Ciò che comunque sta più a cuore al Moige è garantire che la libertà di scelta delle donne sia effettiva: tra conservazione e donazione «ci sono ovviamente dinamiche diverse, e oltretutto la conservazione prevede un costo a carico della famiglia. Per noi comunque si tratta di due scelte ugualmente responsabili, giuste e corrette. Ma per farle con responsabilità va garantita una giusta informazione», continua Affinita.
Il protocollo d’intesa prevede una serie di azioni che saranno messe in essere nelle prossime settimane e mesi. «Faremo anche attività di validazione con maggiori informazioni», annuncia il direttore di Moige, che sottolinea come BioCord garantisca già in partenza un livello di correttezza basato su un codice deontologico, che le stesse banche si sono date, e che il protocollo mira a essere uno strumento di trasparenza.