Quella del Garante per l’infanzia della Lombardia è «una storia lunga e travagliata», osserva Fiammetta Casali di Comitato lombardo Unicef a pochi giorni dall’annuncio della volontà della giunta regionale (nella foto il governatore Formigoni) di cancellare definitivamente questa figura. A lanciare l’allarme il Pidida Lombardia, coordinamento di associazioni, ong e realtà del terzo settore che operano per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il fatto è che, una volta approvata nel marzo del 2009 la legge istitutiva del Garante regionale per l’infanzia, a oggi non è mai stato realizzato il regolamento attuativo. «In pratica nella nostra regione il Garante non è mai nato. Adesso vogliono eliminarlo anche sulla carta e far ricadere i suoi compiti tra quelli del difensore civico regionale: non siamo per nulla d’accordo», insiste Casali. Che aggiunge: «I minorenni hanno diritto a una protezione particolare, il Garante deve poter essere autonomo e soprattutto avere una competenza specifica nel diritto dell’infanzia». Il 7 marzo il Pidida parteciperà all’audizione della terza commissione consiliare: «Stiamo cercando anche di far partire una mobilitazione», conclude Casali.
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