201 bacini fluviali su cui gravitano quasi 2 miliardi e 700 milioni di persone hanno sperimentato una grave scarsità d’acqua per almeno un mese all’anno. Lo rivela il nuovo studio Global Monthly Water Scarcity: Blue Water Footprints versus Blue Water Availability pubblicato dalla rivista scientifica online PLoS ONE. I ricercatori dell’università olandese di Twente, del Water Footprint Network, di Nature Conservancy e il WWF hanno studiato, tra il 1996 e il 2005, i flussi idrici in 405 bacini idrografici, bacini che coprono il 66% delle terre emerse.
I ricercatori hanno monitorato mese per mese la variabilità dei flussi d’acqua e i flussi necessari per sostenere importanti funzioni ecologiche. Lo studio evidenzia come l’acqua utilizzata per le colture, per sostenere l’industria e per fornire acqua potabile, in molti luoghi abbia superato i livelli sostenibili. Il WWF lancia questi dati nell’ambito della campagna “Food, Water and Energy for all” avviata in vista della Conferenza di Rio+20 sullo sviluppo sostenibile (www.wwf.it/rio )
«L’acqua dolce è una risorsa scarsa, la disponibilità annuale è limitata ma la domanda è in crescita», spiega Arjen Hoekstra, professore in Gestione idrica dell’università di Twente. «Ci sono molti luoghi critici: fiumi in secca, diminuzione dei livelli dei laghi e delle acque sotterranee». Tra i 405 fiumi analizzati è incluso anche il Po, bacino che, a fronte di una grande disponibilità d’acqua, subisce un prelievo intensivo particolarmente in estate a causa dell’agricoltura. Complessivamente il volume medio annuo prelevato ammonta a circa il 70% dei deflussi naturali. Tra gli effetti della scarsità idrica c’è il prosciugamento di una serie di ambienti umidi, che perdono così le loro funzioni per la biodiversità e per i processi autodepurativi del fiume. Il 92% dell’impronta idrica totale dell’umanità è dovuta all’agricoltura. La gestione della risorsa idrica sostenibile in agricoltura è una delle sfide ambientali che la Pac, la Politica agricola comune dell’Unione Europea, cerca di affrontare con investimenti nel settore della riduzione dei consumi e della maggiore efficienza (nuovi sistemi d’irrigazione).
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