Sennett non vede nei social network una forma di collaborazione positiva. Osserva che alla sua età sente la differenza tra la lettera di carta, che richiede tempo e attenzione, e la massa di messaggi di posta elettronica, veloci e ansiogeni. Forse la sua esperienza ci dice che la mail è più adatta a gestire molti collegamenti. E non dovrebbe essere un caso in un contesto nel quale i collegamenti necessari sono molti e crescenti, per motivi di crescita demografica quantitativa. La rete sarebbe una risposta di specie e di cultura alla moltiplicazione delle connessioni necessarie alla vita quotidiana in un mondo di 7 miliardi di persone, che vivono in una condizione di mobilità superiore a quella cui erano abituate le generazioni precedenti, e con un livello di relazione sempre più internazionale
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