Non profit

«Fa parte del dna dei contadini»

di Redazione

Anima del mensile Wine Passion e volto noto anche in tv per le sue incursioni a La prova del cuoco, il giornalista enogastronomico Carlo Cambi racconta da sempre cultura e novità del mondo del vino. E sul tema dell’incontro tra mondo dell’enologia e solidarietà sottolinea come «questo avviene ormai da molto tempo, come dimostrano molte belle iniziative. Penso a “Wine for Life” della Comunità di Sant’Egidio, che ha mobilitato tante aziende famose, da Antinori a Ruffino. O al progetto “Dal vino all’acqua” targato Rocca delle Macie, che utilizza il ricavato delle vendite di un suo vino per portare in un orfanotrofio del Malawi un bene prezioso spesso dato per scontato: l’acqua. La più recente è “Sulla strada del cuore” firmata Venica, la casa vinicola friulana che dopo lo tsunami dell’anno scorso ha raccolto 50mila euro per finanziare borse di studio da assegnare a giovani giapponesi intenzionati a studiare enologia». Da dove nasce questa attenzione? «Con la crisi si fa strada un recupero generale di certi valori, ma a pensarci bene il vino è una bevanda sacra e chiunque ha a che fare con il vino, dai produttori più blasonati ai coltivatori più modesti, acquista anche una sensibilità particolare, ha un patrimonio etico-morale diverso. Poi non bisogna dimenticare che il mondo contadino è sempre stato solidale. Basta pensare alla vendemmia, momento di grande fatica condivisa».

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