Non profit
Acli, il futuro è l’impresa sociale
Fino al 6 maggio il 24° Congresso Nazionale
di Redazione

Si è aperto a Roma il 24° Congresso Nazionale delle Acli, che eleggerà il presidente nazionale (con Andrea Olivero che va verso la riconferma) e rinnoverà gli organi dell’associazione. Il programma del Congresso e dei prossimi quattro anni delle Acli è estremamente impegnativo: “Rigenerare comunità per ricostruire il paese. Acli artefici di democrazia partecipativa e buona economia”. Subito dopo la relazione introduttiva del presidente Andrea Olivero sono previsti gli interventi del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero e del segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata.
L’ultimo Congresso, nella primavera 2008, era prima della grande crisi. Le Acli hanno attraversato questi quattro anni aumentando i propri iscritti, che oggi sfiorano il milione: sono infatti 997.804, con un +4% rispetto al 2008, gli iscritti totali del sistema Acli (Acli Terra, Anni Verdi, Cta, Fai, Fap Acli, Unione Sportiva Acli, Unasp e Lega Consumatori).
Palestra di democrazia
A Roma le Acli arrivano con tanti volti nuovi, visto che proprio in preparazione del Congresso nazionale si sono svolte dall’inizio dell’anno 3.000 assemblee di circolo e più di 120 congressi provinciali e regionali, sono stati eletti 2.451 consiglieri, 92 presidenti provinciali e 21 presidenti regionali, di cui una buona metà nuovi eletti: una vera “palestra di democrazia”. Tra i nuovi dirigenti c’è anche il primo presidente provinciale di origine straniera: Ladis Kumar Antony Xavier, indiano di 39 anni, neo presidente delle Acli di Perugia. «Ma vorrei sottolineare che dentro le presidenze oggi moltissimi provengono dal servizio civile: se si trovano forme di coinvolgimento dei giovani, poi questi hanno voglia di rimanere e di impegnarsi», ha detto a Vita Andrea Olivero, in un’ampia intervista sul numero in edicola.
Il futuro è l’impresa sociale
Il tema caldo di cui le Acli discuteranno è quello della “buona economia”. «Oggi noi lanciamo la sfida dell’economia civile», ha anticipato sempre su Vita Olivero, «cioè il vedere i servizi e le imprese di Acli non come un corollario dell’attività associativa, ma come parte integrante della nostra mission. Vogliamo sviluppare un modello di economia, partendo dal fatto che noi stessi – anche in campo economico – siamo corresponsabili. Vogliamo essere costruttori e protagonisti di un nuovo sviluppo, passando da un’economia basata sulla crescita quantitativa a una che punta sulla crescita qualitativa, con al centro le relazioni buone».
Nei prossimi quattro anni, infatti, i dirigenti Acli saranno formati «perché siano promotori di nuove imprese sociali, perché oggi serve aiutare le persone a costruire un lavoro nuovo e dignitoso, insieme».
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