«Non chiamateci “antipolitica”. Noi ne abbiamo una concezione alta, noi siamo l’altra politica». Claudio Bizzozero, 46 anni, candidato sindaco della lista “Lavori in corso” può ottenere un risultato storico: se vincesse al secondo turno, sarebbe il primo sindaco non leghista di Cantù dopo vent’anni. «È un lavoro incominciato dieci anni fa. Il nostro humus è quello dell’associazionismo locale. Come me molti altri esponenti della nostra lista vengono dal mondo del volontariato», dice Bizzozero, fondatore e a lungo direttore del Coordinamento comasco per la pace, oggi alla guida della Scuola sui Diritti umani negli istituti superiori della sua città. «Per lavoro invece faccio il consulente per le aziende». Il 20 maggio dovrà vedersela con il deputato leghista Nicola Molteni.
Perché non vi alleate né con la destra né con la sinistra?
Il nostro metodo di fare politica è diverso. Abbiamo avviato un processo capillare nei luoghi centrali della città, siamo andati nei bar, nelle osterie, nelle cooperative sociali a sentire le persone. Gli altri agiscono secondo processi calati dall’alto, noi vogliamo la democrazia diretta e la partecipazione attiva.
Insomma, come il Movimento 5 stelle?
No, loro si muovono come Pd, Pdl e Lega. Le decisioni lì vengono prese solo da uno, il movimento è di sua proprietà. Grillo il movimento lo ha fondato dal palco di Bologna, così come fece Veltroni dal Lingotto o Berlusconi dal predellino.
Però i partiti tradizionali non piacciono neanche a voi…
Ma non siamo anti partito. Anzi, per noi una lista civica non è altro che un partito a dimensione locale, nello spirito della Costituzione.
La Lega è arrivata al 17% in una città in cui aveva il 51. Come è accaduto?
Ormai non sono più in grado di rappresentare neanche quello che una volta era il loro elettorato: le piccole e piccolissime imprese che costituiscono il tessuto produttivo di questo territorio.
In che modo la sua esperienza nel non profit influenza la sua attività politica?
Radicandoci in quei valori che guidano il programma che ci ha permesso di arrivare fin qui. La solidarietà e la giustizia sociale, la sostenibilità economica, il rispetto per la legalità. Tutte questioni che la Lega in questi anni ha messo nell’angolo: elementi vitali della società che sono stati ridotti al lumicino.
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