Non profit
Il colosso dei derivati va alla deriva
JPMorgan e i 2 miliardi di dollari spariti
di Redazione
Jamie Dimon, capo della JPMorgan & Chase, ha comunicato di aver perso 2 miliardi di dollari sui CDS (credit default swap) nella sua filiale di Londra. Il titolo ha perso in Borsa il 10% cancellando in un attimo 15 miliardi del suo valore. Il mercato dei derivati, che ammonta a 700 trilioni di dollari di scommesse, ha colpito ancora e questa volta proprio nel cuore della più grande e incredibile esposizione di derivati al mondo: la JPM con i suoi 70 trilioni di dollari, pari al totale dell’intero Pil mondiale.
Assistita da ingegneri finanziari aveva creato nel 1990 il mercato dei titoli sintetici diventandone leader mondiale. L’allarme era scattato già due settimane prima. Si parlava di posizioni a rischio prese dal desk del trader Bruno Iskil, soprannonimato “la balena di Londra” per le sue gigantesche scommesse per decine di miliardi, d’accordo con i piani alti della banca. Sotto la direzione di Ina Drew, una delle donne più potenti a Wall Street e ? con 15 milioni di dollari ? quarto manager più pagato, aveva preso posizione con scommesse divenute sempre più grandi su un indice legato al grado di solvibilità del debito di 127 società americane. Dimon disse in aprile che l’entità del problema sollevato era «una tempesta in una teiera». Anche se la JPM potrà assorbire la perdita, il suo rating è stato abbassato e la sua reputazione distrutta perché ha perso soldi su uno strumento da lei creato per proteggere i rischi.
Dimon ha sempre affermato che regolare Wall Street non era necessario perché la sua banca aveva il migliore sistema di gestione del rischio e si è sempre battuto per limitare le nuove norme contro la negoziazione in conto proprio delle grandi banche, riuscendo a rallentarne l’attuazione con l’appoggio della lobby bancaria. La legge Frank-Dodd, voluta da Obama, inizialmente composta di 2.300 pagine che nessun deputato ha letto, ora è diventata un mostro burocratico e le cinque agenzie federali incaricate di emanare i regolamenti l’hanno di fatto resa incomprensibile e inapplicabile. Il fallimento della Lehman Brothers non è servito a nulla.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.