Mondo

Onu: è ormai guerra civile

Agire: situazione umanitaria disastrosa

di Redazione

Dopo 15 mesi di violenze, il sottosegretario Generale dell’ONU per le operazioni di Peacekeeping in Siria, Herve Ladsous, ha ufficialmente dichiarato l’esistenza di una guerra civile in fieri: “Credo che ormai si possa affermare che si tratta di guerra civile. Quello che sta accadendo è molto chiaro, il governo siriano ha perso alcune aree del territorio ed ora combatte l’opposizione per riconquistarne il controllo”.
II Ministro degli Esteri siriano ha immediatamente replicato che  “In Siria non è guerra civile. Ciò che sta accadendo rappresenta azioni ad hoc verso gruppi armati ribelli che hanno scelto la via del terrorismo”.

Ma i numeri parlano chiaro. Le conseguenze del conflitto in corso sono disastrose, sottolinea in una nota Agire, l’Agenzia Italiana di risposta alle emergenze. 1 milione di persone ha bisogno di assistenza umanitaria immediata. Sono 78.000 i rifugiati nei paesi limitrofi e purtroppo il numero delle vittime ufficiali non è dichiarato da quando, nel marzo 2012, le Nazioni Unite hanno dovuto cessare il conteggio (fermo a 9.000 persone) per mancanza di fonti ufficiali.

Il paese sta attraversando una forte recessione, l’industria è ormai ferma e anche nella capitale Damasco cibo, acqua, gas e elettricità vengono razionate.

La comunità internazionale – sottolinea Agire – non ha ancora definito una linea di intervento unitaria, nonostante i  drammatici episodi di uccisioni di massa avvenuti a Houla e Mazraat al-Qubeir e i tentativi di raggiungere un accordo di pace avanzati fino ad oggi siano falliti.

La Croce Rossa Internazionale, unica realtà umanitaria ad operare nel paese, ha affermato che sono numerose le aree fortemente colpite, e che è necessario intensificare la distribuzione di aiuti.

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