Mondo

La green economy con gli elefanti

Il Cesvi presenta il suo progetto di sviluppo comunitario nel parco del Limpopo

di Redazione

Un grande parco nel cuore dell’Africa, uno scrigno di biodiversità, con elefanti africani, rinoceronti bianchi, giraffe, leopardi, iene e antilopi, che diventa un fattore di sviluppo per le popolazioni locali. Non un sogno, ma una bella realtà. Una best practice che conquista la ribalta di Rio +20 la conferenza per lo sviluppo sostenibile che avrà inizio il 20 giugno in Brasile.

A raccontare l’esperienza del Limpopo Transboundary Programme, nell’area del Parco del Gran Limpopo, al confine tra Sudafrica, Zimbabwe e Mozambico sarà Cesvi, l’Ong che ha realizzato, in partnership con IUCN, International Union for Conservation of Nature,  il progetto, finanziato dalla Cooperazione Italiana.

L’intervento, che avrà inizio martedì 19 giugno alle 17.30 al Rio Centro Convention Centre, vedrà la presenza dei cooperanti locali del Cesvi e di altre figure coinvolte nella gestione del Parco.

«La partecipazione a Rio+20 è un grande risultato e motivo di orgoglio per tutti noi -spiega Paolo Caroli responsabile del Cesvi-. Il nostro intervento sarà illustrato come esempio concreto per la discussione attorno ai temi della green economy, del legame tra risorse naturali e comunità locali e offrirà spunti interessanti per esplorare il ruolo delle istituzioni nella gestione di risorse naturali in un’area transfrontaliera».

Il Limpopo Transboundary Programme  punta allo sviluppo comunitario e al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni che vivono nell’area del Parco del Gran Limpopo.“Lo scopo è quello di creare reali opportunità di sviluppo per le comunità che abitano in quest’area transfrontaliera –aggiunge Caroli-. Attraverso forme di turismo sostenibile si favoriscono l’aumento delle opportunità lavorative e la riduzione della povertà, mantenendo al tempo stesso l’integrità ambientale e la conservazione della biodiversità”.

Il Parco Transfrontaliero del Grande Limpopo è un parco che include il Parco nazionale del Limpopo in Mozambico, il Parco nazionale del Kruger in Sudafrica, il parco nazionale di Gonarezhou, Manjimji Pan Sanctuary e Malipati Safari Area in Zimbabwe, la terra Sengwe (tra il Kruger National Park e il Gonarezhiu National Park) e l’area Makuleke in Sudafrica amministrata dal Kruger National Park. Il parco ospita una variegata biodiversità e numerosi animali selvatici tra i quali elefanti africani, rinoceronti bianchi, giraffe, leopardi, iene e antilopi.

Nel 2002 i rappresentati politici del Sudafrica, del Mozambico e dello Zimbabwe hanno firmato un trattato internazionale per la creazione del Parco Transfrontaliero del Grande Limpopo e delle Aree di conservazione transfrontaliera. Si tratta di un Parco della Pace ossia un’area protetta transfrontaliera che racchiude i confini di diversi stati all’interno della quale qualsiasi confine di tipo politico o fisico viene abolito.

Le caratteristiche del parco e le azioni previste dal progetto si inseriscono a pieno titolo nei temi di cui si discuterà a Rio de Janiero. La conferenza sullo sviluppo sostenibile “Rio+20”, organizzata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e in programma dal 20 al 22 giugno a Rio de Janeiro, cade a 20 anni di distanza dal Vertice della Terra di Rio.

Dal ’92 ad oggi ci sono stati grandi progressi nel settore socio-economico, benché siano aumentate le diseguaglianze sociali e il degrado ambientale. “Lo sviluppo sostenibile non può essere raggiunto dai soli governi, ma deve poter contare sul coinvolgimento della società civile, al fine di identificare un piano comune e tutelare gli equilibri del pianeta con uno sforzo congiunto”, conclude Caroli. L’obiettivo finale rimane quello di rafforzare l’impegno politico per lo sviluppo sostenibile con la definizione di un nuovo modello di crescita economica, equo per la società e sostenibile per l’ambiente.

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