Mondo
I summit che possono cambiare il mondo
A Rio e Los Cabos sotto i riflettori i temi dello sviluppo sostenibile e della lotta alla povertà
di Redazione
da Los Cabos, Luca De Fraia
Segretario Generale aggiunto di ActionAid Italia
Mentre mancano poche ore dall’avvio del Vertice G20 ufficiale e le delegazioni iniziano ad arrivare a Los Cabos, non può sfuggire che questa settimana ospiterà un altro Summit che forse lascerà un segno: Rio+20, che affronta il tema dello sviluppo sostenibile. Sullo sfondo, su un livello solo apparentemente meno globale, i leader europei che si incontreranno il prossimo venerdì per discutere del futuro dell’eurozona. Fra questi tre momenti c’è più di qualche elemento in comune, affrontando tutti le questioni che sono collegate a quelle dello sviluppo e della sostenibilità.
La macchina organizzativa del Vertice del G20 sta per partire: siamo al culmine di una serie di attività preparatorie che il Governo del Messico ha sostenuto per dare lustro alla propria presidenza del Vertice che riunisce ai Paesi del vecchio G8 insieme alle nuove potenze mondiali. Da non sottovalutare il peso crescente del B20, ovvero il vertice della comunità imprenditoriale che si svolge proprio nei giorni del Vertice ufficiale. Il B20 si presenta in Messico con un dossier per far pesare sempre di più il proprio ruolo; non a caso ha fra i suoi sponsor l’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, la Camera di commercio internazionale e la McKinsey.
Il Messico ci tiene a fare bella figura e gioca la sua partita su più tavoli. Non solamente il G20 infatti ma anche, ad esempio, un ruolo di primo piano nel processo di porterà proprio nella settimana successiva al Vertice al lancio a livello della nuova Global Parntership for Effective Development Cooperation, ovvero una nuova struttura di governance mondiale del sistema della cooperazione internazionale. Il Messico anche in questa partita è più vicina ai nuovi protagonisti, ovvero Cina, India e Brasile, e rivendica che il proprio ruolo nello sviluppo internazionale non può essere assimilato a quella dei donatori tradizionali. Nel suo caso, come in quelle degli altri BRICS, servono nuove regole, che dovranno essere da loro definite, sulla base della loro storia ed esigenze.
Ma il Messico segna un colpo a suo favore anche quando costruisce un dialogo con le organizzazioni della società civile. Nel pomeriggio si è infatti svolto l’incontro tra i rappresentati delle ONG ammesse al centro stampa ufficiale e Roberto Marino, rappresentante speciale del governo messicano per il G20, e l’ambasciatore Juan Manuel Gomes Robledo, figura chiave della diplomazia messicana nella preparazione di questo Vertice.
I due diplomatici hanno fatto il punto sulle priorità del governo messicano, più che mai dominata dall’agenda economica e finanziaria: crisi, stabilizzazione dei sistemi bancari e inclusione finanziaria. Dell’agenda fa sicuramente parte anche la crescita economica, intesa nei termini di green growth, infrastrutture e sicurezza alimentare, in linea con quanto si ritrova del Seoul Consensus approvato al Vertice del 2010.
Da questo incontro con le organizzazioni della società civile non sono emerse anticipazioni sui contenuti del documento finale. Da parte dell’Ambasciatore Robledo è venuto però un chiaro messaggio: i Vertici G20 e quello di Rio+ hanno molto in comune, e il risultato finale dei prossimi sette giorni può segnare significativamente il pescoso degli anni a venire anni. Il punto in comune dovrebbe essere proprio quello della lotta alla povertà e c’è l’auspicio che i molti processi che a livello globale convergono su questa agenda possano avere anche una governale comune.
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