Mondo

La Spagna formalizza la richiesta di aiuti

Il ministro dell'Economia spagnolo De Guindos ha inviato una lettera al presidente dell'Eurogruppo Juncker

di Redazione

Il ministro dell’Economia spagnolo Luis De Guindos ha inviato oggi – in una lettera al presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker – la richiesta formale di “assistenza finanziaria” per il salvataggio del settore bancario. Nella lettera inviata da Madrid non si fa comunque menzione diretta alla somma richiesta, mentre in un comunicato del ministero dell’Economia si spiega che si tratterà di «una quantità sufficiente a coprire il fabbisogno di capitale più un margine di sicurezza supplementare». «La scelta dello strumento particolare in cui questo aiuto si concretizzerà prenderà in esame le varie opzioni oggi disponibili e quelle che possono essere decise in futuro», ha aggiunto il ministero dell’Economia.

«La priorità», ha spiegato da Lussemburgo il ministro degli Esteri Jose Manuel Garcia-Margallo, «per il governo di Madrid è quella di negoziare un tasso di interesse ridotto su un finanziamento più lungo possibile». Se lo stesso De Guindos aveva già ipotizzato un tasso di interesse tra il 3 e il 4% su un periodo di rimborso superiore a 15 anni, Garcia-Margallo ha riconosciuto come una durata di 30 anni non sia realistica. Il ministro degli Esteri ha aggiunto come resti in discussione la possibilità che l’Eurozona eroghi gli aiuti direttamente alle banche spagnole, invece di passare attraverso il governo, così da ridurre le pressioni sul suo debito.

Secondo il commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn, che «accoglie con favore la richiesta formale di assistenza finanziaria», giudicando la ristrutturazione del sistema bancario «fondamentale per ripristinare la fiducia» sui mercati e le condizioni di accesso al credito, l’accordo sul piano di aiuti dovrebbe essere «questione di settimane». «Sono fiducioso che possiamo concludere un accordo sul memorandum di intesa in poche settimane», ha affermato, «in modo che possiamo procedere con gli sforzi di ristrutturazione».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.