Mondo

Anche il dragone entra in crisi

Una battuta d’arresto nella crescita economica del paese. L’ultimo trimestre ha registrato un PIL ai minimi dal 2009. E’ il sesto trimestre consecutivo in frenata.

di Redazione

 

La crescita che da anni sembrava inarrestabile non è riuscita a sfuggire i rovesci della crisi economico-finanziaria globale, toccando proprio in questi giorni i picchi più bassi dal 2009. La Cina ha registrato nel secondo trimestre un tasso di crescita del 7,6 %, una netta frenata, rispetto al 8,1% dei tre mesi precedenti, per una percentuale di crescita complessiva di 7,8% nella prima metà dell’anno. Dati che, secondo gli analisti, bisognava aspettarsi ma che hanno costretto la Banca Asiatica di Sviluppo a ridimensionare nettamente le aspettative per quest’anno, scese dal 8,5%  all’ 8,2%.
Una battuta d’arresto annunciata dalle parole del premier cinese Wen Jiabao, che la scorsa settimana aveva rimarcato come l’economia soffrisse ancora “di una pressione negativa relativamente importante”. La diminuzione delle importazioni estere e la deflazione hanno contribuito a scoraggiare gli investitori.  In un’intervista al quotidiano britannico Guardian, Sheng Laiyun, dell’Ufficio Nazionale di Statistica, ha dichiarato però che “Il tasso del 7,6% è già un ottimo risultato, considerato il momento complesso che il paese sta affrontando”.   
Secondo Sheng, il rallentamento potrebbe essere riconducibile al passaggio del paese verso un modello di sviluppo più sostenibile, dopo anni in cui la crescita registrata annualmente è sempre stata a doppia cifra. 
Rassicuranti anche le dichiarazioni rilasciate all’Associated Press da Xiao Li, economista dell’Industrial Bank di Shangai. Li ha infatti affermato di non essere certo che vi sarà una ripresa forte e imminente ma di  prevedere comunque che il tasso di crescita rimarrà stabile per il resto dell’anno. I rischi per l’economia cinese rimangono ma, come ha sottolineato Qian Liu, dell’Economist Intelligence Unit, “il governo sembra avere tutti gli strumenti per evitare il peggio”. Il tema delicato, secondo Liu, riguarda la capacità del governo di sapersi adattare ad una crescita diversa da quella avvenuta fino ad oggi, più stabile e sana
Negli ultimi mesi il governo ha tagliato i tassi di interesse e diminuito le riserve di liquidità degli istituti bancari del paese, ma gli economisti si aspettano a breve altre modifiche alle politica monetaria  nazionale.
“Le misure per stabilizzare la crescita economica comprendono l’aumento dei consumi e la diversificazione delle importazioni”, ha dichiarato Wen, questa settimana “ma al momento ciò che è importante è il raggiungimento di una crescita ragionevole degli investimenti.” 
 

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.