Non profit
Consulta servizio civile, dov’è sparito Riccardi?
I rappresentanti degli enti e dei volontari: «non ha saputo o non ha voluto preoccuparsi della rappresentanza di decine di migliaia di volontari che servono ogni anno la Patria e di altrettanti enti, pubblici e del privato sociale»
di Redazione

Nei giorni scorsi i volontari e gli enti di servizio civile avevano sottolineato che alcuni provvedimenti presenti all’interno del decreto della spending review, in approvazione al Senato, avrebbero portato un grave attacco alla partecipazione e alla democrazia eliminando, di fatto, tutti gli organismi di consultazione istituiti presso la pubblica amministrazione tesi a valorizzare il ruolo della società civile organizzata.
In particolare, rispetto al comma 20 dell’art 20, il Governo e la Commissione Bilancio hanno deciso di accogliere solo alcuni degli emendamenti che ripristinano l’Osservatorio del Volontariato, quello della Promozione Sociale, l’Osservatorio per l'infanzia e l'adolescenza e il Comitato nazionale di parità, escludendo senza motivazione alcuna la Consulta Nazionale per il Servizio Civile insieme a tanti altri organismi che scompariranno al termine del loro mandato.
«Il criterio secondo il quale sono stati salvati i quattro organismi è il divieto di corrispondere emolumenti o indennità ai loro componenti, ma vale la pena evidenziare che l’assenza di emolumenti era già prevista per gli organismi salvati e per altri ancora che invece si è deciso di sopprimere, tra cui la Consulta Nazionale per il Servizio Civile», affermano in una nota congiunta CNESC – Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile
Forum Nazionale Servizio Civile Rappresentanza Nazionale dei Giovani in Servizio Civile
«È incomprensibile e gravissimo» prosegue il comunicato «l’atteggiamento del Parlamento che, senza apportare alcun giovamento all’economia pubblica, attacca la rappresentanza della società civile costruita in tanti anni di leggi democratiche faticosamente conquistate. Alcuni ministeri hanno reagito all’allarme lanciato dalle organizzazioni e seguito la vicenda, mentre altri se ne sono completamente disinteressati dimostrando scarsa considerazione dei processi di confronto democratico su cui il nostro Paese si fonda e sviluppa».
Quindi la stoccata al ministro con la delega al servizio civile Andrea Riccardi: «Riccardi, dopo aver in più occasioni chiesto alla Consulta Nazionale un deciso impegno culturale a favore di una necessaria crescita del servizio civile, non ha saputo o non ha voluto preoccuparsi della rappresentanza di decine di migliaia di volontari che servono ogni anno la Patria e di altrettanti enti, pubblici e del privato sociale, che in 40 anni hanno lavorato per costruire un modello di difesa civile e non armata del Paese. Qualunque sia il motivo non diminuisce il peso delle responsabilità politiche di un risultato allarmante: la Consulta Nazionale per il Servizio Civile scomparirà senza motivi e senza benefici per lo Stato». «Chiediamo» concludono i firmatari della lettera aperta «con forza al ministro Riccardi di intervenire prima dell’approvazione definitiva del testo in Parlamento o, qualora non vi siano più i tempi necessari, che si adoperi per il ripristino della Consulta Nazionale attraverso un emendamento di uno dei tanti decreti in corso di conversione in queste settimane in Parlamento. Lo chiedono i giovani italiani e lo chiede la società civile organizzata».
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