A Quito, a 3mila metri di quota, le invasiones, i quartieri marginali della capitale sono i più popolosi e informali: privi di servizi, come acqua, fognature, strade asfaltate, non hanno nemmeno una scuola formale. Tuttavia, per iniziativa di un sacerdote prima (don Dario Maggi, attuale vescovo della cittá di Ibarra) e di una cooperante Avsi poi (Stefania Famlonga) esiste il Pelca, ovvero prescolare in casa, che accompagna circa 500 bambini in tutto l’Ecuador e altri mille ne ha accompagnati in questi ultimi nove anni con il sostegno a distanza. L’idea del Pelca parte dall’evidenza che i genitori sono i soggetti dell’educazione del bambino, e possono conseguire ottimi risultati se possono contare sulle necessarie conoscenze. Il Pelca è una vera scuola fatta dalle mamme, che ogni 15 giorni vanno con i figli alle riunioni con le educatrici. Lì incontrano altre mamme e ogni volta viene proposto un tema (nutrizione, sviluppo del bambino, creativà e disegno infantile) che viene approfondito utilizzando dei semplici ma utili testi. Ogni mamma possiede un quaderno sul quale nel corso dei 15 giorni sviluppa i "compiti" che le educatrici le hanno dato per stimolare il bambino nello sviluppo delle capacità cognitive. Ed è proprio durante la riunione che la mamma dimostra con il proprio figlio quanto ha imparato. Da da alcuni anni, il Pelca è stato l’origine a Quito di cinque piccoli asili nelle case delle mamme più disponibili, in modo da permettere ad altre mamme di andare a lavorare.
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