Non profit

Diritto alla vacanza: la ricetta anticrisi del Cta

Nel corso dell'incontro nazionale di formazione dei quadri del Centro turistico Acli si è fatto il punto sul rapporto tra crisi economica e turismo sociale e della solidarietà.

di Redazione

Turismo in tempo di crisi: quali risposte arrivano dal turismo sociale e della solidarietà? Di questo si è discusso nel corso dell’incontro nazionale di formazione dei quadri del Cta (Centro turistico Acli), occasione per aggiornare e formare operatori e volontari verso servizi turisti sempre più complessi e articolati. «Come riaffermare il diritto alla vacanza?» si è chiesto Pino Vitale, presidente nazionale del Centro turistico Acli, consapevole del fatto che non occorrano solo «buoni propositi, ma risposte concrete».

Vitale ha fatto il punto sulla situazione di crisi economica che stiamo vivendo e sulle risposte che il Cta sta praticando per venire incontro alle esigenze di chi non ha la possibilità economica di godere di momenti di svago, di turismo e di socializzazione. Negli ultimi anni il Cta ha resistito alla crisi. È molto cresciuto sul territorio e le sedi del Cta nate dopo il 2000 rappresentano il 60% del totale di 100 sedi tra regionali, provinciali e locali che coinvolgono il lavoro di oltre 200 persone tra operatori e volontari. Continuità unita a una forte innovazione introdotta da giovani con tanta qualità professionale.

Tra i soci iscritti al Cta non ci sono solo persone oltre i 65 anni di età (43%) ma anche dalla fascia che va dai 35 ai 64 anni di età (42,6 %), questo a riprova che il turismo sociale non ha solo come destinatari la popolazione anziana e che in periodi di crisi economica le formule proposte dal Cta coinvolgono ampie fasce di età.
Andando a guardare le scelte dei soci si nota un orientamento maggiore verso i viaggi di un giorno (il 34%), quelli in Italia (il 25%) e i soggiorni (il 21%). Anche i viaggi in Europa rappresentano un buon numero (il 15%), mentre i viaggi nel mondo rappresentano “solo” (il 4%). (in allegato i dati della ricerca Cta – Iref)

Crescono anche i numeri del turismo familiare e di quello culturale a segnalare il ritorno di un Paese che vuole uscire dall'individualismo riscoprendo insieme il valore della cultura e del territorio. Emerge, quindi, una specializzazione del Cta nei viaggi di un giorno e nei viaggi in Italia, che dal punto di vista economico non hanno grande impatto per le tasche dei viaggiatori, ma che si confermano come momento di socializzazione, cultura e solidarietà.

Le linee che il Cta sta tracciando per il futuro, si basano sull’esperienza maturata negli anni nel perseguire gli obiettivi di un turismo “sociale” e accessibile rivolto alle fasce deboli della popolazione, di un turismo fatto di convivialità, socialità e solidarietà. Che vede nel viaggio un momento di crescita personale, culturale ma anche di rapporti sociali.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.