Non profit

I millennials vogliono cambiare il mondo

Fare un lavoro che abbia un forte impatto ambientale e sociale rimane la priorità dei giovani che si affacciano sul mercato del lavoro americano

di Redazione

 

Anche i nipotini dei figli dei fiori vogliono cambiare il mondo. “Fare la differenza” non è solo roba da vetero-hippie ma rimane la prerogativa dei giovani che si affacciano sul mondo del lavoro negli Stati Uniti. Ad affermarlo una ricerca pubblicata dall’organizzazione americana Net Impact, Talent Report: What workers want in 2012 focalizzata proprio sulle aspettative dei lavoratori nell’anno che si è appena concluso.

Negli Stati Uniti  l’impresa sociale è tra i settori più ambiti dalla generazione nata tra gli anni ottanta e novanta, tanto che la maggior parte degli studenti universitari (il 65%) è decisa a trovare un lavoro ad alto impatto sociale e il 53% dichiara che accetterebbe un taglio del 15% sullo stipendio per lavorare per un’organizzazione che rispecchiasse i propri valori etici.

L’impatto positivo della propria professione ha un’importanza maggiore per le donne. Il 60% delle ragazze under 30 intervistate afferma che lavorare per un’azienda responsabile, sia dal punto di vista sociale che ambientale, risulta essere una priorità. Il 60% delle studentesse ha affermato che l’attività di CSR dell’azienda svolge un ruolo chiave al momento della valutazione di un’offerta lavorativa.

Negli USA, i corsi universitari dedicati al management dell’impresa sociale sono cresciuti in modo esponenziale negli ultimi anni. Ad oggi sono 30 le business school che includono questo tipo di programmi specifici nella loro offerta post-laurea. Eppure questo entusiasmo nei confronti del terzo settore solleva qualche perplessità. Il monito a valutare adeguatamente le proprie scelte di carriera e le proprie risorse arriva da Lara Galinsky, vice-presidente di Echoing Green, la non profit che offre finanziamenti e assistenza agli imprenditori sociali.

Dalle pagine dell’Harvard Business Review, Galinsky afferma l’importanza di sviluppare un ecosistema in grado di promuovere e sostenere il cambiamento sociale. “Gli imprenditori sociali non possono cambiare il mondo da soli. Hanno bisogno di direttori dello sviluppo, esperti della comunicazione, volontari e sostenitori.” Afferma Galinsky. “Il nostro compito è incanalare lo spirito di iniziativa delle nuove generazioni e offrire loro strumenti perché possano dare il proprio contributo non solo fondando una nuova organizzazione, ma svolgendo il proprio lavoro in modo etico, qualsiasi sia il settore in cui operano, che si tratti di un’agenzia governativa, di un’azienda di famiglia o di una multinazionale. Quello che potrebbe accadere tra qualche tempo è ancora più significativo: quando questi dipendenti diventeranno i datori di lavoro, rafforzeranno naturalmente l’asse del cambiamento sociale, nella maggior parte delle nostre istituzioni e l’impatto positivo sarà connaturato al loro operato.”

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